di Viola Contursi
ROMA (Public Policy) – È di questi giorni la notizia che Almaviva Contact, la maggiore azienda di call center in Italia, ha annunciato la chiusura dei call center di Roma e Napoli, da cui deriveranno 2.511 licenziamenti.
Un annuncio definito dal viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova, “un atto ricattatorio“, visto anche l’accordo che a fine maggio siglato tra azienda e governo e che aveva sventato i licenziamenti.
In realtà, come all’epoca documentato da Public Policy, dietro quall’accordo siglato al Mise con Almaviva c’era, tra le altre cose, anche una norma fatta inserire dal governo nel ddl Concorrenza al Senato.
Norma, approvata dalla commissione Industria al Senato il 25 maggio scorso, che è però rimasta finora lettera morta, visto che l’iter del Concorrenza è attualmente in stand by a Palazzo Madama e la misura sui call center diventerà legge solo con l’approvazione definitiva del ddl, quindi realisticamente (e sempre che il governo non decida addirittura di non convertire in legge il ddl) all’inizio del 2017.
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@VioC