(Public Policy) – Roma, 27 feb – Dopo Idv e Pdci si dimette anche
la segreteria nazionale di Rifondazione comunista, l’altro
partito che sosteneva la lista di Rivoluzione civile guidata
da Antonio Ingroia (formata anche da Verdi, movimento
arancione di Luigi De Magistris e alcune associazioni della
società civile).
“Il risultato di Rivoluzione civile – si legge in una nota
del partito guidato da Paolo Ferrero – è stato negativo. Non
siamo riusciti in campagna elettorale a far emergere il
profilo antiliberista, di sinistra e popolare della lista,
che è rimasta schiacciata tra le spinte al voto utile e
quelle al voto di protesta. Al di là di ogni altra
considerazione, l’insuccesso della lista ha quindi una
precisa ragione politica nell’incapacità di interpretare ed
intercettare il forte disagio sociale e il largo dissenso
verso le politiche di austerità”.
“Grillo – si legge ancora – risulta il vero vincitore delle
elezioni perché è stato individuato come il veicolo più
efficace contro il sistema politico in quanto tale e le
politiche economiche che lo hanno caratterizzato. Il
risultato del voto non è quindi una rivoluzione ma
l’approfondirsi della crisi del sistema, crisi plasticamente
rappresentata dall’impossibilità di determinare in
Parlamento una maggioranza di governo”.
“A tal fine – continua la nota – è necessario rilanciare
con forza la costruzione di un polo politico della sinistra
antiliberista e proponiamo che Rivoluzione civile dia vita
ad un vero e proprio processo costituente, democratico e
partecipato. Parallelamente è necessario rafforzare e
qualificare l’azione di Rifondazione comunista che di questo
processo di unità della sinistra antiliberista deve essere
motore e protagonista”. La direzione nazionale è convocata
per venerdì 1 marzo; il 9-10 marzo il comitato politico
nazionale, a cui la segreteria nazionale rimetterà il suo
mandato. (Public Policy)
GAV