di Pietro Menzani
ROMA (Public Policy) – Regolamentare l’accesso alle piattaforme digitali al fine garantire ai minori una fruizione dei contenuti presenti sul web sicura e adeguata alla loro età: questo l’obiettivo del ddl “Disposizioni per la tutela dei minori nella dimensione digitale”, al momento in corso di esame in commissione Ambiente e innovazione tecnologica al Senato, dove il relatore del provvedimento è il senatore Claudio Fazzone di Forza Italia.
Prima firmataria del testo, bipartisan, è la senatrice di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni.
Come si legge nella relazione introduttiva, nel contesto di “una generale accelerazione delle tempistiche di ingresso nella dimensione digitale“, si è reso necessario adottare disposizioni che tutelino i minori, massimizzando “le opportunità loro offerte dal digitale” e, al contempo, “minimizzando i rischi”.
Il ddl mira dunque in particolare a normare l’accesso alle piattaforme social, “affollate di bambini che non hanno neppure l’età minima richiesta dallo stesso gestore della piattaforma”, circostanza che si presenta “in quanto la verifica dell’età in sede di accesso è limitata, allo stato, a una semplice dichiarazione da parte dell’utente”.
A tal fine, i senatori firmatari della norma si propongono di fare sì che anche nella dimensione digitale “vi sia un’età minima per la fruizione di determinati servizi“, motivo per cui si rende “necessario che i fornitori per primi operino nel verificare in maniera ‘affidabile’ che i loro utenti abbiano tale età minima”.
Tema chiave del ddl è poi la privacy, dato che – affermano i promotori del ddl nella relazione introduttiva – “il modello di business più diffuso nella dimensione digitale è attualmente rappresentato dallo scambio di dati personali contro servizi”. Secondo loro, infatti, i minori “si spogliano di un diritto personalissimo come la privacy a fronte della possibilità di giocare online, guardare contenuti audiovisivi, condividere contenuti e vivere la propria vita di relazione”. Uno scambio definito di “dubbia legittimità”.
I CONTENUTI
Il testo del disegno di legge si compone di sette articoli. Nel primo viene illustrato l’obiettivo del provvedimento, ossia “elevare il livello di protezione della salute psico-fisica dei minori rispetto alle conseguenze derivanti dall’utilizzo di servizi di social network online e alle piattaforme di condivisione di video”.
Nello specifico, la norma a prima firma della senatrice Mennuni propone di consentire l’attivazione di account su queste piattaforme solamente ai minori di età pari o superiore ai 15 anni. Di conseguenza, gli account di giovani di età inferiore a 15 anni potranno restare attivi solo se questi ultimi avranno superato i 15 anni al momento dell’entrata in vigore del ddl. In caso contrario, gli account in questione verranno chiusi.
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