BRUXELLES (Public Policy Europe) – Accordo raggiunto tra gli Stati membri, sulla posizione negoziale del Consiglio Ue sul regolamento per prevenire e combattere gli abusi sessuali sui minori. Sulla base dell’accordo trovato oggi, il Consiglio può avviare i negoziati con il Parlamento europeo per concordare il regolamento definitivo. Il Parlamento europeo ha raggiunto la sua posizione nel novembre 2023.
In sintesi, la nuova legge imporrà alle aziende del settore digitale l’obbligo di prevenire la diffusione di materiale pedopornografico e l’adescamento di minori. Le autorità nazionali competenti avranno il potere di obbligare le aziende a rimuovere e bloccare l’accesso a determinati contenuti o, nel caso dei motori di ricerca, a rimuovere determinati risultati dalla lista dei risultati. Il regolamento istituisce inoltre una nuova agenzia dell’Ue, il Centro dell’Ue contro gli abusi sessuali sui minori, con il compito di sostenere gli Stati membri e i fornitori di servizi online nell’attuazione della legge. In questo quadro, il Consiglio ha reso permanente il cosiddetto chat control.
Più nel dettaglio – come spiega una nota del Consiglio Ue – i fornitori di servizi online saranno tenuti a valutare il rischio che i loro servizi possano essere utilizzati in modo improprio per la diffusione di materiale pedopornografico o per l’adescamento di minori. Sulla base di tale valutazione, dovranno attuare misure di mitigazione per contrastare tale rischio. Tali misure potrebbero includere la messa a disposizione di strumenti che consentano agli utenti di segnalare gli abusi sessuali sui minori online, di controllare quali contenuti che li riguardano vengono condivisi con altri e di impostare impostazioni predefinite di privacy per i minori. Gli Stati membri designeranno le autorità nazionali (“autorità di coordinamento e altre autorità competenti”) responsabili della valutazione di tali valutazioni dei rischi e delle misure di mitigazione, con la possibilità di obbligare i fornitori ad attuare misure di mitigazione. In caso di inadempienza, i fornitori potrebbero essere soggetti a sanzioni pecuniarie.
Il Consiglio Ue ha introdotto tre categorie di rischio dei servizi online. Sulla base di una serie di criteri oggettivi (ad esempio, il tipo di servizio), un servizio sarà classificato come ad alto, medio o basso rischio. Sulla base di questa classificazione, le autorità possono obbligare i fornitori di servizi online classificati nella categoria ad alto rischio a contribuire allo sviluppo di tecnologie volte a mitigare i rischi connessi ai loro servizi. Inoltre, le aziende online dovranno fornire assistenza alle vittime che desiderano che il materiale pedopornografico che le ritrae venga rimosso o che l’accesso a tale materiale venga disabilitato. A tal fine, le vittime possono anche chiedere il sostegno del Centro Ue, che verificherà, ad esempio, se le aziende coinvolte hanno rimosso o disabilitato l’accesso agli elementi che la vittima desidera vengano rimossi.
Il Consiglio intende inoltre rendere permanente il cosiddetto chat control, una misura attualmente temporanea che consente alle aziende di effettuare, su base volontaria, controlli sui propri servizi alla ricerca di abusi sessuali su minori. Attualmente, i fornitori di servizi di messaggistica, ad esempio, possono controllare volontariamente i contenuti condivisi sulle loro piattaforme alla ricerca di materiale pedopornografico online, segnalarlo e rimuoverlo. Ciò è consentito grazie a una deroga a determinate norme specifiche del settore delle comunicazioni elettroniche. Sebbene tale deroga scada il 3 aprile 2026, secondo la posizione del Consiglio continuerà ad applicarsi.
Il Centro dell’Ue valuterà ed elaborerà le informazioni fornite dai fornitori di servizi online sul materiale pedopornografico individuato sui servizi e creerà, manterrà e gestirà una banca dati per le segnalazioni che gli saranno trasmesse dai fornitori. Sosterrà inoltre le autorità nazionali nella valutazione del rischio che i servizi possano essere utilizzati per diffondere materiale pedopornografico. Il Centro è inoltre responsabile della condivisione delle informazioni delle aziende con Europol e le autorità nazionali di contrasto. Inoltre, istituirà una banca dati degli indicatori di abusi sessuali sui minori, che le aziende potranno utilizzare per le loro attività volontarie. (Public Policy Europe) RED





