BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – “C’è bisogno di un asset comune di finanziamento? La risposta è sì, c’è una necessità di un asset comune di finanziamento. Sapete tutti come la penso” ma “questo è strumentale a raggiungere l’obiettivo”.
Lo ha detto Mario Draghi durante la presentazione del suo rapporto sulla competitività.
PROCRASTINARE NON PORTA CONSENSO
“Questo rapporto esce in un momento difficile per il nostro continente. Dovremmo abbandonare l’illusione che solo la procrastinazione possa preservare il consenso. In realtà, la procrastinazione ha prodotto solo una crescita più lenta, e non ha certo ottenuto più consenso. Siamo arrivati al punto in cui, senza agire, dovremo compromettere il nostro benessere, il nostro ambiente o la nostra libertà”, scrive Draghi nell’introduzione al suo rapporto.
“La nostra fiducia nel fatto che riusciremo ad andare avanti deve essere forte. Mai in passato la dimensione dei nostri Paesi è apparsa così piccola e inadeguata rispetto alle dimensioni delle sfide. Ed è da molto tempo che l’autoconservazione è una preoccupazione così comune. Le ragioni per una risposta unitaria non sono mai state così convincenti, e nella nostra unità troveremo la forza di riformare“, scrive ancora Draghi nell’introduzione al suo rapporto.
QUESTIONE ENERGETICA
Per quanto riguarda il settore del gas, nel breve termine occorre rinforzare gli acquisti congiunti e limitare la possibilità di comportamenti speculativi. Sono alcune proposte contenute nel rapporto Draghi.
Tra le altre cose, nel medio termine il rapporto suggerisce un progressivo allontanamento dall’approvvigionamento a spot, lo sviluppo ulteriore di infrastrutture strategiche di importazione selettiva, un migliore coordinamento della gestione dello stoccaggio, garantire che i meccanismi di formazione del prezzo del gas naturale riflettano maggiormente i costi delle diverse condizioni di approvvigionamento.
L’unica misura proposta per il lungo periodo è la decarbonizzazione progressiva, passando all’idrogeno e ai gas verdi nell’industria quando è efficiente dal punto di vista dei costi.
Tra le altre proposte: mantenere l’approvvigionamento nucleare e accelerare lo sviluppo del nuovo nucleare (i cosiddetti piccoli reattori modulati, Smr), compresa la catena di approvvigionamento nazionale.
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NAF
(foto cc Palazzo Chigi)