L’Europa di fronte all’Inflation reduction act: la posizione italiana

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BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – La risposta Ue non può basarsi solo su sforzi nazionali ma sono necessari anche finanziamento europei. Servono risposte per il breve periodo, come una riprogrammazione delle risorse del Recovery fund e dei Fondi coesione, e nel medio periodo la revisione del quadro finanziario pluriennale.  Questa – a quanto si apprende da fonti diplomatiche – una delle richieste dell’Italia, contenuta in un documento tecnico (non paper) inviato alla Commissione europea e agli altri Stati membri, in vista della discussione al Consiglio europeo straordinario della prossima settimana sulla risposta Ue all’Inflation reduction act (Ira).

Per quanto riguarda il breve periodo, per l’Italia, “è essenziale garantire un adeguato margine di manovra per ridefinire le priorità degli investimenti nell’ambito del Pnrr e delle politiche di coesione che non possono più essere attuati a causa di cambiamenti fondamentali delle circostanze e consentire la riallocazione dei fondi già disponibili, come necessario per fornire un sostegno tempestivo e mirato in zone strategiche”, si legge nel non paper. Nel documento l’Italia definisce la proposta di un Fondo sovrano Ue “un passo nella giusta direzione”.

Nel documento l’Italia chiede anche un: rafforzamento dell’autonomia strategica attraverso catene del valore resilienti e politica commerciale;  difesa del level playing field anche rispetto a Paesi terzi che beneficiano delle opportunità del mercato europeo; dialogo transatlantico; rafforzamento della competitività europea; riforma della governance economica europea che promuova investimenti pubblici strategici.

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NAF

(foto cc Palazzo Chigi)