Patto Migranti, i dettagli del pacchetto approvato dal Parlamento Ue

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BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – La plenaria di Bruxelles del Parlamento Ue ha approvato mercoledì l’accordo sul pacchetto riguardante il nuovo Patto su migrazione e asilo.

Dopo l’accordo politico raggiunto in sede di trilogo a dicembre, il Parlamento europeo ha quindi approvato i dieci testi legislativi che riformano la politica europea sulla migrazione e l’asilo.

Nel dettaglio, si tratta in primis del regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione, approvato con 322 voti favorevoli, 266 contrari e 31 astensioni. Per aiutare i Paesi Ue più esposti alle pressioni migratorie, gli altri Stati membri – spiega l’Eurocamera con una nota – dovranno contribuire accogliendo una parte dei richiedenti asilo o dei beneficiari di protezione internazionale nel loro territorio, stanziare contributi finanziari o fornire un sostegno tecnico-operativo. Saranno inoltre aggiornati i criteri che attribuiscono a uno Stato la responsabilità di esaminare le domande di protezione internazionale (le cosiddette “norme di Dublino”).

Il regolamento sulle situazioni di crisi e di forza maggiore – approvato con 301 voti favorevoli, 272 contrari e 46 astensioni – istituisce un meccanismo di risposta agli aumenti improvvisi degli arrivi, “garantendo solidarietà e sostegno agli Stati membri che devono far fronte a un afflusso eccezionale di cittadini di Paesi terzi”. Le nuove norme affronteranno anche il tema della strumentalizzazione dei migranti.

Via libera anche alle nuove norme sullo screening dei cittadini di Paesi terzi alle frontiere esterne, approvate con 366 voti favorevoli, 229 contrari e 26 astensioni. In base al testo, le persone che non soddisfano i requisiti per entrare nell’Ue saranno soggette a un accertamento preliminare della durata massima di sette giorni e comprensivo di identificazione, raccolta di dati biometrici e controlli sanitari e di sicurezza. Gli Stati membri dovranno istituire meccanismi di controllo indipendenti per garantire il rispetto dei diritti fondamentali. Approvato poi un nuovo regolamento sul sistema centralizzato di informazioni sulle condanne (Ecris-Tcn) con 414 voti favorevoli, 182 contrari e 29 astensioni.

Passata inoltre la nuova procedura per il riconoscimento e la revoca della protezione internazionale (301 voti favorevoli, 269 contrari e 51 astensioni), con il trattamento delle domande di asilo alle frontiere che dovrà diventare più rapido, con scadenze più brevi per le domande infondate o inammissibili. Approvata poi la nuova procedura per il rimpatrio alle frontiere (329 voti favorevoli, 253 contrari e 40 astensioni).

Via libera anche all’accordo sull’aggiornamento della banca dati Eurodac, con i dati delle persone che entrano irregolarmente nell’Ue, comprese le impronte digitali e le immagini del volto di chiunque abbia più di sei anni, che saranno memorizzati (404 voti favorevoli, 202 contrari e 16 astensioni).

Il Parlamento ha anche approvato nuove regole comuni per tutti gli Stati membri sul riconoscimento dello status di rifugiato o di persona che gode di protezione sussidiaria e sui diritti applicabili al riguardo (340 voti favorevoli, 249 contrari e 34 astensioni). “Gli Stati membri avranno il compito di valutare la situazione nel Paese di origine sulla base dei dati forniti dall’Agenzia Ue per l’asilo. Una volta concesso, lo status di rifugiato sarà sottoposto a verifiche regolari. Chi ha richiesto protezione dovrà rimanere nel territorio dello Stato membro responsabile di esaminare la domanda o dello Stato che ha concesso la protezione”, spiegano i deputati.

Via libera poi alla direttiva sugli standard di accoglienza dei richiedenti asilo, ad esempio per quel che riguarda alloggi, istruzione e sanità, approvata con 398 voti favorevoli, 162 contrari e 60 astensioni. I richiedenti asilo registrati – si legge – potranno iniziare a lavorare al più tardi entro sei mesi dalla data di presentazione della domanda. Si procederà anche a regolamentare le condizioni di detenzione e la limitazione della libertà di circolazione, “in modo da disincentivare gli spostamenti da un Paese Ue all’altro”. Infine, è stato approvato anche il nuovo quadro per il reinsediamento e l’ammissione umanitaria, in cui si prevede che gli Stati membri possano offrirsi di ospitare i cittadini di Paesi terzi riconosciuti dall’Onu come rifugiati, “ai quali sarà garantito un accesso all’Ue legale, organizzato e sicuro”. Il regolamento è passato con 452 voti favorevoli, 154 contrari e 14 astensioni.

Una volta approvate formalmente anche dal Consiglio, le leggi entreranno in vigore dopo essere state pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Ue. L’applicazione dei regolamenti è prevista dopo due anni. Per quanto riguarda la direttiva sugli standard di accoglienza, gli Stati membri avranno due anni di tempo per introdurre le modifiche nelle loro leggi nazionali. (Public Policy / Policy Europe) PAM