BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – Adottare un piano di investimenti pluriennale coordinato che bilanci la stimolazione della domanda con un sostegno significativo agli investimenti dal lato dell’offerta, tra cui la produzione industriale e la ricerca e sviluppo (r&s), con un nuovo regime di aiuti specifici per sostenere l’intera catena del valore accanto alla produzione di veicoli, includendo anche la catena di fornitura di componenti dell’Ue.
Questa una delle richieste contenuta nel non paper sul settore dell’automotive, elaborato da Italia, Repubblica Ceca, Austria, Bulgaria, Romania, Polonia e Slovacchia, che verrà presentato al Consiglio Ue Competitività della settimana prossima e di cui Policy Europe ha preso visione.
I 7 Stati membri chiedono una politica automobilistica “olistica e a lungo termine”.
Inoltre, dovrebbe essere istituito un forum di partenariato tra il settore automobilistico, la Commissione europea e gli Stati membri per discutere la strategia industriale dell’Ue. Secondo i sei Stati membri “il nuovo ciclo istituzionale 2024-2029 offre l’opportunità di allineare meglio la politica industriale ai più ampi obiettivi di decarbonizzazione e competitività dell’Ue”. L’Ue dovrebbe quindi cogliere questo momento per lanciare una “Nuova strategia industriale” incentrata su competitività, crescita e sostenibilità ambientale. “Questa strategia deve includere un Clean industrial deal per incanalare gli investimenti nelle infrastrutture e nell’industria, con politiche settoriali, in particolare nel settore automobilistico, che svolgano un ruolo chiave”, prosegue il documento congiunto richiamandosi al già annunciato Clean industrial deal della prossima Commissione europea.
LA NEUTRALITÀ TECNOLOGICA
Un’altra delle richieste riguarda l’adozione di un principio di neutralità tecnologica, per riconoscere “una più ampia gamma di soluzioni per veicoli puliti oltre ai veicoli elettrici a batteria e all’idrogeno, compresi i motori a combustione interna alimentati in modo sostenibile che dovrebbero essere presi in considerazione attraverso il corretto utilizzo di propulsori alternativi”.
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NAF