Lavoro, ministero: nel 2012 86mila licenziamenti per giusta causa, nel 2014 73mila

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ROMA (Public Policy) – Nel 2013 i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo (per ragioni legate all’organizzazione del lavoro dell’impresa) sono stati circa 720mila a fronte dei circa 830mila del 2012; i licenziamenti per giustificato motivo soggettivo (cioè per motivi disciplinari) sono stati circa 20mila nel 2013 a fronte dei 25mila nel 2012; i licenziamenti per giusta causa sono stati circa 73mila a fronte dei circa 86mila del 2012.

È quanto ha riferito il sottosegretario ministero del Lavoro, Massimo Cassano, rispondendo in commissione Lavoro alla Camera a un’interrogazione di Davide Baruffi (Pd) circa i dati relativi all’andamento dei licenziamenti individuali dopo l’entrata in vigore della ‘riforma Fornero’ (nella foto: il ministro ai tempi del governo Monti), quindi a cavallo tra il 2012 e il 2013. Nel primo semestre dell’anno in corso, invece, i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo sono stati oltre 314mila, quelli per motivo soggettivo 8.683 e per giusta causa poco meno di 30mila.

In riferimento alle procedure di conciliazione preventiva che la cosiddetta ‘riforma Fornero‘ ha reso obbligatoria nel caso di licenziamenti per giustificato motivo oggettivo intimati da imprese con più di 15 dipendenti, queste sono state poco meno di 2mila prima della ‘riforma Fornero’, mentre “già a partire dal secondo semestre 2012, tali procedure di conciliazione sono divenute circa 10mila per semestre – 8.500 nell’ultimo semestre del 2014 – con esiti positivi intorno al 50%”, ha spiegato il sottosegretario, aggiungendo: “Nel 2013 più della metà delle controversie in materia di licenziamento risulta definito in via conciliativa”. (Public Policy)

FRA