Mercati capitali, Parigi va avanti con l’Unione a due velocità

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BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – La Francia va avanti con il suo piano per una Unione dei mercati di capitali a due velocità. Nonostante lunedì i ministri dell’Economia dell’Ue abbiamo approvato una ipotesi di piattaforma programmatica, a disposizione del prossimo Esecutivo europeo, per completare l’Unione dei mercati di capitali, Parigi prosegue con la sua idea lanciata dal ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire durante l’Eurogruppo dello scorso mese che si è svolto a Ghent.

A quanto si apprende l’idea è di progredire con gli Stati membri che vorranno, in particolare su due punti dell’Unione dei mercati di capitali. In primo luogo Parigi intende andare avanti con una supervisione unica, con o senza l’accordo tra i 27. In caso non si raggiungesse l’unanimità necessaria l’idea di Parigi sarebbe quella di consentire all’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma) di supervisionare anche un gruppo ristretto di enti creando un regime ad hoc. Il nuovo regime potrebbe applicarsi, ad esempio, a gruppi presenti in più di uno Stato membro.

Il secondo pilastro alla base dell’idea lanciata dalla Francia sarebbe quello di creare un prodotto di risparmio comune tra gli Stati membri che lo desiderano, con il supporto della Commissione europea. L’obiettivo di fondo è sempre quello di mobilitare i risparmi a riposo sui conti correnti bancari. Parigi intende essere la capofila di questa iniziativa mettendo in piedi un gruppo di lavoro politico, con i ministri degli Stati membri disposti ad andare avanti, e un gruppo di lavoro operativo con le parti interessate. Questi gruppi dovrebbero discutere la natura e le caratteristiche di questi prodotti risparmio, insieme ad altre questioni come quello della tassazione, forse il tema pià spinoso. Secondo Parigi – a quanto si apprende – l’idea potrebbe suscitare l’interesse di quei gruppi bancari già presenti in più di uno Stato membro. Gli Stati membri che insieme alla Francia sarebbero disposti a fare questo passo ancora non so chiari. I tempi per la messa in campo di questa iniziativa, visto la complessità della materia, non sarebbero comunque brevi. (Public Policy / Policy Europe) NAF