ROMA (Public Policy) Le indagini dirette sui terreni della Terra dei Fuochi dovranno essere svolte in ordine di priorità in base al grado di rischio: entro 90 giorni per i terreni classificati più a rischio, ed entro 180 giorni per i restanti. Sarebbe questa una modifica a cui il governo sta lavorando per ritoccare la legge sulla Terra dei Fuochi, secondo quanto si legge in una bozza di dl Agricoltura di cui Public Policy è in possesso. La misura dovrebbe essere a sua volta inserita nel dl Ambiente, entrato la scorsa settimana in preconsiglio ma mai approdato, per problemi, in Consiglio dei ministri.
La bozza stabilisce che per questi terreni possa essere disposto “il divieto di commercializzazione dei prodotti derivanti dai terreni rientranti nelle classi di rischio più elevato”. Il governo starebbe anche pensando di prevedere la possibilità di ulteriori analisi sui terreni in caso di emersione di nuovi elementi e di favorire gli allacciamenti alla rete idrica pubblica.
Nella bozza infatti si legge: “Le indagini possono essere estese ai terreni agricoli che non sono stati oggetto di indagine, in quanto coperti da segreto giudiziario, ovvero oggetto di sversamenti resi noti successivamente alla chiusura delle indagini”.
Un’altro comma della bozza visionata prevede invece che “nella concessione di contributi e finanziamenti previsti dai programmi comunitari finanziati con fondi strutturali, è attribuita priorità assoluta agli investimenti in infrastrutture irrigue e di bonifica finalizzati a privilegiare l’uso collettivo della risorsa idrica, in sostituzione del prelievo privato di acque da falde superficiali e profonde nelle province di Napoli e Casera“. (Public Policy) VIC