Le clausole “passerella” Ue non piacciono all’Italia

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ROMA (Public Policy) – In ambito Ue “c’è scetticismo sulle clausole ‘passerella’”, che sono praticamente “inutilizzate”. In un futuro “in cui si rivedranno i trattati, per noi andrebbero eliminate e si dovrebbe passare direttamente alle decisioni a maggioranza qualificata”. Lo ha detto, durante un’audizione nelle commissioni riunite Esteri e Politiche Ue alla Camera, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega agli Affari europei, Sandro Gozi, in merito ai risultati del Consiglio europeo del 18 dicembre 2014.

COSA SONO LE CLAUSOLE PASSERELLA Le clausole passerella consentono di discostarsi dalla procedura legislativa prevista inizialmente dai trattati. Consentono, nel dettaglio e a certe condizioni, di passare da una procedura legislativa speciale alla procedura legislativa ordinaria per l’adozione di un atto in un determinato settore; e di passare da un voto all’unanimità ad un voto a maggioranza qualificata per l’adozione di un atto in un determinato settore. L’attivazione dipende sempre, però, da una decisione adottata all’unanimità dal Consiglio europeo. Quindi, in tutti i casi, gli Stati membri devono essere d’accordo. (Public Policy) GAV