Dal Rdc alle pensioni: le novità in Manovra

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ROMA (Public Policy) – Dalle modifiche al Reddito di cittadinanza, fino alle molte novità sulle pensioni. Sono diversi gli emendamenti alla manovra approvati durante l’esame alla Camera alla voce ‘Lavoro e imprese’. Saltate, invece, le modifiche a Opzione donna, il meccanismo di anticipo pensionistico dedicato alle lavoratrici. Maggioranza e Governo hanno lavorato molto per cercare di rivedere la norma inserita nel testo originario, con lo scopo di allargare la platea delle potenziali interessate. Ma non sono state trovate le risorse necessarie.

Ma vediamo i dettagli delle novità approvate in Parlamento.

REDDITO DI CITTADINANZA

Rivista parte della normativa relativa al Reddito di cittadinanza, in attesa di un rifomra più organica nel 2023. Nello specifico, si prevede che, nel corso del 2023, il reddito di cittadinanza sia riconosciuto per un massimo di 7 mensilità (in luogo delle 8 previste dal ddl iniziale e delle 18, rinnovabili, attualmente previste), salvo il caso in cui siano presenti nel nucleo familiare persone con disabilità, minorenni o persone con almeno sessant’anni di età. Arriva poi l’obbligo, per i beneficiari, a sottoscrivere un patto per il lavoro o per l’inclusione sociale, di frequentare un corso di formazione e/o riqualificazione professionale per 6 mesi, pena la decadenza dal beneficio per l’intero nucleo familiare. Inoltre, per i beneficiari compresi nella fascia di età dai 18 ai 29 anni che non hanno adempiuto all’obbligo scolastico, l’erogazione del reddito diventa subordinata all’iscrizione e alla frequenza di percorsi di istruzione di primo livello, o comunque funzionali all’adempimento dell’obbligo.

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FRA