ROMA (Public Policy) – Via libera dalla XI commissione della Camera al ddl Lavoro, il provvedimento varato a maggio 2023 dal Cdm e licenziato solo ieri dalla commissione. Il testo approderà nell’aula di Montecitorio lunedì 23 settembre per la discussione generale.
Tra le norme più attenzionate, certamente quella sulle dimissioni automatiche in caso di assenza ingiustificate superiori a 5 giorni. Sul punto è stata approvata una riformulazione che innalza il termine oltre il quale scatterebbero le dimissioni da 5 a 15 giorni. Inoltre, si introduce l’obbligo per il datore di lavoro di comunicare all’Ispettorato del lavoro l’assenza del lavoratore.
Nel dettaglio, la nuova riformulazione prevede che “in caso di assenza ingiustificata protratta oltre il termine previsto dal contratto collettivo applicato al rapporto di lavoro o, in mancanza di previsione contrattuale, superiore a quindici giorni, il datore di lavoro comunica l’assenza all’Ispettorato del lavoro territorialmente competente, che si riserva la possibilità di verificare la veridicità della comunicazione, e il rapporto di lavoro si intende risolto per volontà del lavoratore e non si applica la disciplina prevista dal presente articolo”.
La riformulazione ha di fatto riscritto due emendamenti presentati da Pd e M5s. Quest’ultimo, tuttavia, ha votato contro ritenendo troppo basso il termine di 15 giorni. La capogruppo del M5s, Valentina Barzotti, aveva infatti chiesto di aumentare a 90 i giorni oltre i quali scatterebbero le dimissioni. “Non abbiamo accettato la riformulazione dell’emendamento perché siamo stufi delle prese in giro”, ha commentato Barzotti evidenziando che “il confronto che c’è stato prima della pausa estiva con il ministero del Lavoro poggiava su tutt’altre basi, che sono state abbattute da un testo totalmente indigeribile su cui abbiamo votato contro senza se e senza ma”.
La norma approvata, infine, aggiunge che le dimissioni non opererebbero “se il lavoratore dimostra l’impossibilità, per causa di forza maggiore o per fatto imputabile al datore di lavoro, di comunicare i motivi che giustificano l’assenza”. Quest’ultima previsione è frutto della riformulazione di emendamento di Forza Italia a prima firma della deputata Chiara Tenerini.
La riformulazione viene considerata “un piccolo passo in avanti” dal Pd, che tuttavia rimane “contrario all’impianto complessivo del disegno di legge e in aula ripresenteremo i nostri emendamenti sulle dimissioni in bianco: vogliamo la soppressione dell’articolo“, ha annunciato il dem Arturo Scotto.
Insoddisfatto, infine, Franco Mari, capogruppo di Avs in commissione, che valuta “insufficiente” la riformulazione approvata, perché “c’era modo di migliorare la norma rafforzando il ruolo dell’Ispettorato del Lavoro”. (Public Policy) GPA