ROMA (Public Policy) – In Veneto c’è un unico vero vincitore dell’ultima tornata elettorale: Luca Zaia. Forte di 203.054 voti. Voti suoi, voti di preferenza. Voti di Zaia e per Zaia. In Veneto si parla e si parlerà a lungo più del presidente uscente che non del suo erede Alberto Stefani.
Public Policy ha parlato con il suo ex spin doctor per le campagne elettorali del 2010 e del 2015, Andrea Altinier. “Il governatore uscente ha messo tutto il suo peso in termini di consenso in questa campagna. Ha consentito alla Lega di doppiare Fratelli d’Italia in termini di consenso rimettendo così in discussione anche la Lombardia e la distribuzione delle candidature nelle città”.
La comunicazione è stata anche questa volta il perno della sua campagna, osserva Altinier: “Sono state due le fasi principali: Nella prima fase ha catalizzato su di sé l’attenzione fin dalla formazione delle liste passando come vittima di un sistema ‘partitico’ romanocentrico che prima non ha gli consentito di candidarsi per il terzo mandato e poi di fare una lista civica e successivamente di mettere il suo nome nella lista”.
Negli ultimi 15 giorni di campagna ha esploso la sua forza e potenza di fuoco: “Come sempre Zaia ha utilizzato una strategia ‘phygital’. Un approccio che integra il mondo fisico e quello digitale per coinvolgere l’elettorato. In una giornata Zaia passa dall’inaugurare un negozio di abbigliamento in un centro storico come elemento importante per la comunità fino allo spot con il leone creato con l’intelligenza artificiale. Con Zaia, poi, vale l’assioma del marketing statunitense, ‘the content is the king’. Il contenuto è curato nel dettaglio. Il focus è stato semplicissimo stimolare il senso di gratitudine dei veneti sul suo governo e soprattutto sulla sua figura. Considerando che Zaia ha costruito, come nelle migliori strategie di branding, una storia d’amore con i veneti il risultato è stato ovvio come la risposta dell’elettorato”.
Zaia è rimasto al centro della scena anche durante lo spoglio. Come? “Chiamando Stefani alle 15.01 per complimentarsi. In Zaia c’è un metodo. Curato nel dettaglio”. Ora il futuro. Sindaco di Venezia o Roma? “La soluzione che più si disegna sulle sue caratteristiche è sindaco di Venezia: il simbolo del Veneto, una città con visibilità internazionale e Zaia manterrebbe lo sguardo ed i piedi radicati sul suo territorio”, conclude Altinier. (Public Policy)
@davidallegranti
(foto cc Palazzo Chigi)





