(Public Policy) – Roma, 17 mag – Il decreto Balduzzi su
staminali e posticipo di un anno della chiusura degli
ospedali psichiatrici giudiziari è approdato in
Aula alla Camera. Questa mattina si è svolta la discussione
generale, poi il 20 maggio ci sarà il voto.
Ieri la commissione Affari sociali di Montecitorio ha
licenziato il testo e dato mandato al relatore Pierpaolo
Vargiu di portarlo in Aula. Il decreto poi, che era stato
già licenziato dal Senato, dovrà tornare a Palazzo Madama
perché è stato modificato. E dovrà poi essere trasformato in
fretta e senza modifiche perché scade il 25 maggio.
3 MILIONI E 18 MESI PER SPERIMENTAZIONE
Durante l’iter in commissione Affari sociali sono stati
approvati degli emendamenti che modificano il testo arrivato
dal Senato. Il dato più rilevante è che si è praticamente
invertito, in merito alle staminali, l’impianto adottato dal
Senato: se nel testo arrivato da Palazzo Madama si era
stabilito che la sperimentazione con le staminali
mesenchimali (e quindi il metodo Stamina) avesse la
supervisione del Centro nazionale trapianti, la Camera ha
invece deciso di riportare il tutto sotto l’egida del
ministero della Salute che promuoverà la sperimentazione,
all’interno dei laboratori dell’Agenzia italiana del farmaco
(Aifa) e del Centro nazionale trapianti, con il
coordinamento dell’Istituto superiore di sanità.
Un altro emendamento in commissione Affari sociali della
Camera ha stabilito che la sperimentazione del metodo
Stamina possa essere proseguita per 18 mesi a partire dal
primo luglio, e ha fornito un finanziamenti di 3 milioni di
euro del Fondo sanitario nazionale. Unico paletto: la salute
dei pazienti. Stamina Fondation in pratica dovrà rispettare
i criteri di sicurezza stabiliti dalle linee guida europee e
dovrà rendere disponibili ad Aifa e Iss le modalità di
preparazione.
Regole che non piacciono al padre del metodo Stamina,
Davide Vannoni, che ieri ha detto:
“Così tutto viene ricondotto alla sperimentazione
nell’ambito della produzione di farmaci” e nei laboratori di
Aifa e Iss “sono richiesti requisiti tecnici e metodologici
non utilizzati dal protocollo Stamina“.
Il relatore in commissione Affari sociali Vargiu
dice oggi in una nota: “Se il provvedimento diventerà legge, ci
attenderemo che Stamina inizi immediatamente la sua
collaborazione per la sperimentazione. Ciò nell’interesse di
tutte le famiglie in sofferenza e nella speranza che i
risultati siano pari all’attesa dell’intero mondo di dolore
che guarda con ansia all’azione di Stamina“.
“Accogliendo le sensibilità di Stamina
e delle famiglie – aggiunge – tra le autorità di riferimento
per la sperimentazione è stato ricompreso il Centro nazionale
trapianti e si è pienamente accettato il principio che i
metodi e i protocolli di preparazione delle cellule siano
quelli proposti da Stamina. L’unico, inderogabile paletto
posto dalla Commissione è a tutela della salute del paziente
per cui tutto deve avvenire alla luce del sole e niente di
nocivo deve essere somministrato al paziente.
“Anche i tempi della sperimentazione – conclude Vargiu –
rispettano le esigenze di Stamina e delle famiglie: sono
rapidi e certi, la sperimentazione parte subito (il 1°
luglio) e si conclude entro 18 mesi”.
OPG, PICCOLE MODIFICHE
Piccole modifiche invece in commissione Affari sociali alla
Camera sulla parte di decreto che tratta la chiusura degli
Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg).
Con un emendamento presentato dal relatore e approvato, è
stato soppressa la prima parte del comma 2 dell’articolo 1
che prevedeva che il ministro della Salute Beatrice
Lorenzin dovesse riferire alle commissioni
parlamentari, entro il 31 maggio 2013, sugli interventi scritti
nel programma presentato dalle Regioni per la riconversione
degli Opg.(Public Policy)
VIC