Destinazione Italia, Ibl: ha buoni propositi ma troppo generico e complesso

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ROMA – (Public Policy) – “Destinazione Italia sembra nascondere enormi potenzialità di riforma, ma richiede una più precisa focalizzazione su un numero ristretto di misure, il passaggio a un maggior grado di dettaglio nell’illustrazione delle misure, e la rimozione di alcune contraddizioni interne ma soprattutto esterne“. Lo scrive l’Istituto Bruno Leoni, rispondendo alla consultazione pubblica su “Destinazione Italia”, un progetto che nelle intenzione del Governo vuole “attirare gli investimenti esteri e favorire la competitività delle imprese italiane“.

“Prese nel complesso, la maggior parte delle misure proposte disegnano effettivamente un sentiero di riforme che, se realizzato, potrebbe contribuire a rilanciare le prospettive di crescita del Paese”, dice l’Ibl. Eppure il think tank evidenzia la presenza di “tre ordini di perplessità”, relative “alla complessità e alla genericità del pacchetto di misure proposte” e “ad alcune contraddizioni tra le misure disegnate dal documento e quelle che il Governo continua ad adottare senza soluzione di continuità rispetto al passato”. “Il documento – continua l’istituto – fa infatti ampiamente riferimento al problema della certezza delle regole, ai tempi della burocrazia, ai problemi legati all’amministrazione fiscale. Si tratta di questioni di portata generica, che non possono credibilmente essere affrontati solo per taluni settori” come fa il documento del Governo.

L’Ibl, che dice di “condividere l’obiettivo dichiarato dal progetto”, ritiene però che tra quanto affermato dal Governo in “Destinazione Italia” e “la realtà delle scelte” compiute “vi è una tale contraddizione da dubitare della possibilità che il documento possa diventare una serie di misure concretamente realizzabili”. L’Ibl, infine, si dichiara “disponibile a contribuire all’elaborazione di misure tese a favorire gli investimenti e rimuovere le barriere all’ingresso sul mercato nel nostro Paese”. (Public Policy)

IAC