ROMA (Public Policy) – “Abbiamo la normativa più restrittiva in Europa e dobbiamo applicarla bene. Sono previste rigorose procedure di valutazione di impatto ambientale: se vengono rispettate tutte le condizioni di legge, lo Stato non può negare le autorizzazioni, non è possibile bloccare tutto”. È quanto risponde il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, in un’intervista pubblicata oggi sul Resto del Carlino, a una domanda sul possibile avvio di trivellazioni per l’estrazione di idrocarburi in Emilia Romagna e nelle Marche.
Le trivelle e la possibile costruzione di depositi di stoccaggio del gas, non sono, spiega Galletti “temi che competono totalmente al ministero dell’Ambiente”. Ma il ministro assicura che “le valutazioni tecniche” di competenza del suo dicastero “saranno svolte con la massima severità e attenzione”. Le attività legate alla ricerca e estrazione di combustibili fossili per Galletti implicano “decisioni complesse”, sulle quali, “bisogna passare dall’emotività alla scienza”. L’ambiente, dichiara, “è un bene pubblico, ma non possiamo andare avanti con le politiche locali dei no”.
Con la “filosofia dello Sblocca Italia“, spiega poi il ministro, “è stato introdotto anche il divieto di goldplating. Tutte le leggi italiane, secondo questo principio, non andranno più oltre i limiti stabiliti dall’Europa, che sono già dettati su base scientifica e applicano il criterio di prudenza”. Restringendo ulteriormente tali limiti, commenta il ministro “rendiamo la vita impossibile a imprenditori e cittadini, e siamo dunque meno competitivi”. (Public Policy)
LEP