BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – Riguardo all’intesa sulla global minimum tax, “l’accordo storico, concordato da 136 Paesi e giurisdizioni che rappresentano più del 90% del Pil globale, riassegnerà anche più di 125 miliardi di dollari di profitti da circa 100 delle più grandi e redditizie multinazionali del mondo ai Paesi di tutto il mondo, garantendo che queste aziende paghino una giusta quota di tasse ovunque operino e generino profitti. Dopo anni di intensi negoziati per portare il sistema fiscale internazionale nel 21esimo secolo, 136 giurisdizioni (dei 140 membri del Quadro inclusivo Ocse/G20 sul Beps) hanno aderito alla Dichiarazione sulla soluzione a due pilastri per affrontare le sfide fiscali derivanti dalla digitalizzazione dell’economia”. Lo scrive l’Ocse in una nota.
“Con l’adesione di Estonia, Ungheria e Irlanda, l’accordo è ora sostenuto da tutti i paesi dell’Ocse e del G20. Quattro Paesi – Kenya, Nigeria, Pakistan e Sri Lanka – non hanno ancora aderito all’accordo. La soluzione a due pilastri – si legge – sarà consegnata alla riunione dei ministri delle Finanze del G20 a Washington DC il 13 ottobre, poi al vertice dei leader del G20 a Roma alla fine del mese”.
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PAM