di David Allegranti
ROMA (Public Policy) – Carlo Calenda, da candidato ombra della Lega – quantomeno secondo i vari Andrea Orlando e Goffredo Bettini – è diventato improvvisamente il miglior alleato del Pd. D’altronde c’è un ballottaggio da vincere contro il centrodestra, a Roma, e servono i suoi voti. C’è però chi nel Pd va oltre e tratteggia scenari di apertura verso il centro che proseguano oltre il secondo turno della Capitale: “Conosco le idee di Carlo Calenda, che rappresenta un’area liberal-democratica che sta crescendo in Italia, e che è una comunque una realtà a Roma”, ha detto in un tweet Andrea Marcucci, ex capo dei senatori del Pd. “Secondo me ha fatto bene a dichiarare il suo voto a Gualtieri. Credo che sia un buon viatico per il futuro”.
Ma che cosa c’è nel futuro del centrosinistra? La fine delle amministrative, il ruolo di Mario Draghi e la corsa per il Quirinale agiteranno il dibattito politico per le prossime settimane. La famosa “area liberal-democratica” di cui parla Marcucci, senz’altro in crescita, ha bisogno di un leader, di un coordinamento e di un’organizzazione.
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@davidallegranti