Il ddl Cybersecurity dopo le modifiche: dal Cisr agli ispettori

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di Riccardo Pieroni

ROMA (Public Policy) – Da un allargamento nella composizione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (Cisr) alla possibilità concessa agli ispettori del ministero della Giustizia di fare controlli sull’accesso alle banche dati. Da una norma sulle premialità relative agli appalti a una serie di misure in favore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn).

Con 149 voti favorevoli, 8 contrari e 109 astenuti l’aula della Camera ha approvato mercoledì il ddl Cybersecurity. Il disegno di legge del Governo passa così al Senato per la seconda lettura.

Sono diverse le modifiche che sono state apportate al testo durante l’esame in assemblea che nel corso dell’iter nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia.

Vediamo le principali novità:

IN ISPEZIONI MINISTERO ANCHE VERIFICA ACCESSI BANCHE DATI 

Con l’ok delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia alla Camera a un emendamento riformulato a prima firma Enrico Costa (Azione) viene stabilito che nell’ambito delle ispezioni parziali disposte dal ministero della Giustizia negli uffici giudiziari, al fine di accertare la produttività degli stessi nonché l’entità e la tempestività del lavoro di singoli magistrati, viene verificata anche la regolarità degli accessi alle banche dati.

L’emendamento “non determina nuovi o maggiori oneri a carico della finanza in quanto gli adempimenti in questione verranno svolti nell’ambito delle attività dell’Ispettorato generale presso il ministero della Giustizia, avvalendosi delle risorse umane, finanziarie e strumentali già previste a legislazione vigente”, si legge nella relazione tecnica della proposta di modifica approvata.

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@ri_piero