Manovra, via libera a risoluzione taglia cuneo

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ROMA (Public Policy) – La commissione Bilancio della Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza che impegna il governo a destinare le risorse della spending review e della lotta all’evasione già dal 2014 per un fondo taglio cuneo. La risoluzione, ha ribadito il presidente della commissione Francesco Boccia (Pd) poco prima della votazione, sarà trasformata in un emendamento al ddl Stabilità. La risoluzione è stata approvata con voto favorevole del governo. Il viceministro dell’Economia Stefano Fassina ha sottolineato in commissione che il testo della risoluzione “è equilibrato, che indica un quadro realistico delle scelte da fare”. Si tratta “di scelte politiche” e “mi pare che si possa dare un parere positivo”, ha detto.

La risoluzione impegna il governo a destinare i risparmi di spesa della spending review “ulteriori rispetto a quelli che risultano, al momento, già considerati ai fini del conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica del disegno di legge di Stabilità, destinandoli già dal 2014, unitamente alle risorse derivanti dalla lotta all’evasione fiscale, alla riduzione del cuneo fiscale (Irap e Irpef), mediante iscrizione in un apposito fondo, evidenziando gli obiettivi da realizzare non solo in termini di risparmi di spesa, ma anche di conseguente riduzione della pressione fiscale, in modo da ricondurre progressivamente la tassazione sul lavoro al livello medio dell’Eurozona”.

La risoluzione impegna anche il governo “ad assicurare che il coinvolgimento del Parlamento nel processo di revisione della spesa avvenga innanzitutto con la presentazione alle Camera del Def“, “ad assicurare che gli obiettivi di risparmio programmati siano indicati distinguendo quelli conseguibili attraverso un recupero di efficienza da quelli ottenibili attraverso la soluzione delle questioni di ‘perimetro'”. Inoltre impegna il governo “a introdurre adeguati indicatori di performance che tengano conto del grado di soddisfazione dei fruitori dei servizi pubblici e, nel settore sanitario, del grado di appropriatezza delle prestazioni, in modo da consentire di verificare che i risultati conseguiti sul fronte della riduzione della spesa derivino dal miglioramento del livello di efficienza della spesa stessa, ossia dalla eliminazione di sprechi, e non già dalla riduzione delle prestazioni di beni o servizi”.

Ancora, impegna il governo “ad assicurare il costante monitoraggio degli effetti della revisione della spesa nonché una tempestiva informazione al Parlamento sugli esiti del monitoraggio stesso, mediante la trasmissione alle Camere di un’apposita relazione annuale del Commissario entro il 30 settembre di ogni anno” e “ad assicurare un forte coinvolgimento dell’apparato amministrativo pubblico, da un lato, prevedendo l’introduzione di incentivi al personale della pubblica amministrazione connessi ai risparmi aggiuntivi effettivamente conseguiti rispetto a quelli programmati, dall’altro adottando iniziative di open government idonee ad assicurare maggiore trasparenza alla spesa pubblica”.

Infine si impegna il governo “ad assicurare il conseguimento dei risparmi di spesa già a partire dal 2014” e a “tutelare l’autonomia decisionale degli enti territoriali sull’utilizzo delle risorse derivanti dall’attività di revisione della spesa dagli stessi realizzata, introducendo meccanismi premiali che consentano di destinare prioritariamente tali risorse alla riduzione della pressione fiscale ai tributi locali”. (Public Policy)

Viola Contursi