Pd, Civati: partito costoso, per questo fatica a rinunciare ai rimborsi

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ROMA – (Public Policy)  – “Sono stato accusato per mesi di essere troppo attento al M5s e sconsideratamente aperto al confronto con i suoi rappresentanti: vedo che nel Pd la linea è cambiata. Certo, si parla di sfida, ma tutto sommato ci si rivolge a Grillo per cambiare la legge elettorale“. Lo scrive nel suo blog il deputato Pd Pippo Civati, candidato alle primarie che hanno eletto Matteo Renzi segretario del partito.

“Prima dell’ultimo sciopero, Giachetti (vicepresidente della Camera e deputato Pd; Ndr) presentò una mozione, che fu sottoscritta da molti di noi. Era di maggio, come dice la canzone. E allora il M5s la votò, il Pd delle larghe intese no“. Per Civati “la legge elettorale che ha la maggioranza in Parlamento c’è già. Una maggioranza larga, che va da Sel al M5s, passando per la Lega e altri gruppi minori, e che incontra il favore di molti anche nel Pd”. Una legge rispetto alla quale il centrodestra di Alfano “dovrebbe dare una risposta”.

Mentre per quanto riguarda i rimborsi elettorali, Civati spiega: “Proposi all’inizio della legislatura al Pd di rinunciare a tutto ciò che non aveva speso in campagna elettorale, fin da quest’anno. La proposta (che mi pare ancora sensata) cadde nel vuoto, ma alla base della non risposta un motivo (non dichiarato) forse c’era: con tutta probabilità il Pd fatica a rinunciare ai rimborsi perché ha un’organizzazione molto costosa. E, per essere seri, dovremmo partire da quest’ultimo punto, per capire e spiegare a che cosa rinunciamo e che cosa significherebbe farlo”. (Public Policy)

GAV