(Public Policy) – Roma, 12 dic – “Serve più Europa”, così
Renato Brunetta, economista ed ex ministro Pdl, interviene
nella polemica sull’antieuropeismo di Berlusconi e del suo
partito, dopo le dichiarazioni sullo spread (il
differenziale di rendimento tra i titoli pubblici decennali
italiani e quelli tedeschi) del leader e la scomunica del
capogruppo a Bruxelles del Partito popolare europeo.
Lo fa nell’Aula della Camera, durante la votazione della
proposta di legge sull’applicazione del pareggio di bilancio.
Per Brunetta bisogna superare le “deficienze strutturali”
dell’Unione europea: “Non possiamo accettare che le
deficienze strutturali dell’Euro vale a dire aver messo
sotto una stessa moneta, debiti pubblici diversi, dovuti a
tassi di interesse diversi, possano essere messe sul conto
di chi è finito nel mirino della speculazione. Non è lo
spirito con cui è nata l’Unione europea”.
La speculazione, lo spread è un indicatore parziale.
Continua Brunetta: “L’Italia è arrivata al Fiscal compact
con un debito pubblico troppo alto e una spesa pubblica
largamente corrente, quindi improduttiva, questa è stata la
nostra colpa”.
Ma il Paese ha anche dei meriti, continua
l’ex ministro per la pubblica amministrazione e
l’innovazione, tra cui il buon rapporto deficit-Pil, il
rispetto dei parametri stabiliti dal trattato di Maastricht,
l’avanzo primario e la forza del sistema produttivo.
Occorre, termina Brunetta “eliminare il rancore e guardare
avanti”, “rilanciare lo spirito europeista”, “dare vita a
una vera Europa federata”. (Public Policy)
LAP