Reddito minimo, la raccomandazione adottata dal Consiglio Ue

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BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – Il Consiglio Ue – riunito nel formato Agricoltura e pesca (Agrifish) – ha adottato formalmente lunedì una raccomandazione su un reddito minimo adeguato. “La raccomandazione mira a combattere la povertà e l’esclusione sociale e a perseguire livelli elevati di occupazione promuovendo un adeguato sostegno al reddito mediante un reddito minimo, un accesso effettivo ai servizi abilitanti ed essenziali per le persone che non dispongono di risorse sufficienti e favorendo l’integrazione nel mercato del lavoro di chi può lavorare”, afferma il Consiglio in una nota. La Commissione europea ha presentato la proposta di raccomandazione il 28 settembre 2022.

Sebbene tutti gli Stati membri dispongano di reti di sicurezza sociale, i progressi compiuti per renderle accessibili e adeguate “sono stati disomogenei”. Il Consiglio raccomanda pertanto agli Stati membri “di fornire, e ove necessario rafforzare, solide reti di sicurezza sociale combinando un adeguato sostegno al reddito mediante prestazioni di reddito minimo e altre prestazioni monetarie e in natura di accompagnamento e dando accesso ai servizi abilitanti ed essenziali”.

Si raccomanda anche “di fissare il livello del reddito minimo mediante una metodologia trasparente e solida, conformemente al diritto nazionale e coinvolgendo i pertinenti portatori di interessi, tenendo conto delle fonti di reddito complessive, delle esigenze specifiche e delle situazioni di svantaggio delle famiglie, del reddito di un lavoratore a basso salario o di un lavoratore che percepisce il salario minimo, del tenore di vita e del potere d’acquisto nonché dei livelli dei prezzi e del relativo andamento”.

Al fine di promuovere la parità di genere, la sicurezza del reddito e l’indipendenza economica delle donne, dei giovani adulti e delle persone con disabilità, il Consiglio raccomanda altresì di prevedere la possibilità di richiedere che il reddito minimo “sia fornito a singoli componenti della famiglia”.

Si raccomanda inoltre agli Stati membri “di raggiungere gradualmente l’adeguato livello di sostegno al reddito entro il 2030, salvaguardando nel contempo la sostenibilità delle finanze pubbliche”. I Paesi Ue dovrebbero anche “riesaminare periodicamente e, se del caso, adeguare il livello del reddito minimo per continuare a garantirne l’adeguatezza”.

“In tempi caratterizzati da recessioni economiche, la flessibilità nella configurazione del reddito minimo può contribuire in maniera rilevante ad attenuare le conseguenze sociali negative e svolgere un ruolo stabilizzante nell’economia”, conclude la nota. (Public Policy / Policy Europe) PAM