(Public Policy) – Roma, 16 gen – “Ho una candidatura in pectore,
credo che possa essere apprezzata da tutte le parti, ma non posso dirla,
essendo in pectore”. Così il leader del Pdl, Silvio Berlusconi,
ospite questa mattina di Radio Anch’io su Radio Uno Rai,
riguardo i nomi in corsa per il Quirinale.
“Non c’è mai stata una candidatura mia di Draghi”
chiarisce l’ex premier in diretta radiofonica.
“I quotidiani stravolgono le situazioni e dicono che Draghi ha detto no,
pur di farmi fare una brutta figura. Non ho proposto la candidatura di Draghi,
ho risposto alla domanda se lui fosse stato candidato.
Ho detto che lo stimo e che se ci fosse una maggioranza, lo voterei”.
Berlusconi ha poi precisato: “Non c’è nessuna opportunità
per noi e per lui che lasci la sua carica da governatore della Bce”.
Gamba tesa contro Monti e i cosiddetti moderati.
“Il centrino è la ruota di scorta, votando per questi
partiti è come se gli italiani votassero per il Pd.
Il tentativo di Casini, Fini e Monti è di sottrarre
i voti ai moderati, io insisto perché i moderati votino
per il Popolo della libertà che chiede ai cittadini di
avere la maggioranza dei voti”. Poi la previsione:
“Penso che al Senato vinceremo ampiamente”.
Un governo insieme al Partito democratico è possibile
solo per le riforme istituzionali, per il resto,
“abbiamo basi di partenza antitetiche, la sinistra
purtroppo per noi non è socialdemocratica,
pensa che i cittadini debbano essere a servizio
dello Stato, da qui la volontà di porre tasse sul
ceto medio”.
APPELLO AGLI ELETTORI: VOTATE I PARTITI TRADIZIONALI
Berlusconi, si rivolge ancora una volta agli elettori
chiedendogli di andare a votare, e di votare per i
partiti tradizionali. Esclude, infatti, dal calcolo
dei voti siciliani, quelli ottenuti dal Movimento 5 stelle.
“Gli elettori – ha detto – devono andare a votare,
non come è successo in Sicilia, dove soltanto il 27% ha dato
voto ai partiti in campo”. E precisa, che “il 50% del 27%
ha votato solo perché si sentiva tenuto ad esprime una
preferenza per un parente, un amico e un conoscente.
Solo l’altra metà perché si sentiva in dovere di votare”.
Per Berlusconi, “è doveroso andare a votare ed indicare
una forza su cui si fa affidamento, se non vai a votare,
tu ti disinteressi della politica ma la politica si interesserà di te”.
Seppur leader del centrodestra Berlusconi ha chiesto di
dare la maggioranza assoluta al Popolo della libertà, al
fine di poter fare le riforme costituzionali.
LISTE PULITE E LIMITE DI TRE LEGISLATURE
“Abbiamo ancora da lavorare sulle liste, in particolare
per eventuali deroghe meritate da parte dei nostri parlamentari.
Abbiamo posto il limite delle tre legislature e dei 65 anni ma
ci sono personalità che per la loro preparazione,
ci farebbero molto comodo nella prossima legislatura”.
“Per quanto riguarda – ha aggiunto – i condannati con
sentenza definitiva passata in giudicato ne abbiamo uno solo”,
chiarisce il leader del Pdl.
RIFORMARE LA COSTITUZIONE
La nostra Costituzione è la più bella del mondo come
dice Roberto Benigni? “È una bella Costituzione
– ha detto il premier – i nostri padri costituenti temevano
che dare troppo potere al Governo avrebbe portato a un altro regime”.
Il leader della coalizione di centrodestra si riferisce
alla necessità di riforme costituzionali che cambino la
forma di governo verso il presidenzialismo, dando meno
potere al Parlamento.
“Dopo tutti questi anni, guardando all’azione dei Governi
(la media di quelli che hanno preceduto i miei è stata di 11 mesi),
bisogna introdurre modificazioni che consentano
all’Esecutivo di operare come nelle altri democrazie”.
RIDURRE LE TASSE
Per abbassare la pressione fiscale su imprese,
famiglie e lavoro, bisogna prima ridurre i costi
della macchina statale. Berlusconi chiarisce la
strategia di un futuro Governo a maggioranza Pdl:
“La crescita non può passare che dal sostegno alle
imprese, non c’è altro modo per rimediare alla
disoccupazione, bisogna abbassare la pressione
fiscale sulle imprese. Ma nei nostri programmi
c’è scritto che si possono abbassare le imposte
solo abbassando il costo dello Stato”.
Lo Stato costa 800 miliardi l’anno, 4.500 euro
a cittadino, continua Berlusconi, “si potrebbe
lavorare, una volta cambiata la Costituzione,
a ridurre almeno del 10% questo costo
(in Germania lo Stato costa 3 mila euro a cittadino,
un terzo in meno), con conseguente possibilità
di riduzione della pressione fiscale,
di un punto all’anno”.(Public Policy)
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