VERSO IL VOTO, COME I CITTADINI VORREBBERO L’AGENDA MONTI /SCHEDA

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(Public Policy) – Roma, 15 gen – (di Sonia Ricci) Una
piattaforma dove discutere l’Agenda Monti, ma anche proporre
le proprie idee e indicazioni sulle politiche da affrontare
nella prossima legislatura. Il nuovo sito,
www.agenda-monti.it, apre con il programma della lista guidata dal
premier e mette in primo piano un’area dove il senatore a
vita risponderà alle domande dei cittadini. Le proposte ‘più
interessanti’, si legge, ‘potranno entrare a far parte del
programma del prossimo Governo’. Mettiamo a confronto le più
votate con i punti programmatici dell’Agenda Monti.

AMBIENTE: STOP ALLA CEMENTIFICAZIONE
Tra le proposte per la tutela dell’ambiente la più votata
riguarda il ‘Blocco della cementificazione’. Il contributo
propone l’approvazione del disegno di legge presentato dal
Governo Monti e l’introduzione del divieto di costruire sul
suolo agricolo, se non per casi eccezionali. Il criterio da
adottare è quello del recupero dell’immenso patrimonio
edilizio già esistente e spesso degradato.

Nell’Agenda Monti troviamo una sezione dedicata al tema:
‘Sfruttare tutto il potenziale dell’economia verde’.
‘L’economia verde – si legge nel testo – non può essere
‘altro’ dall’economia, ma è parte integrante. L’industria, i
trasporti, l’agricoltura, gli edifici devono riorientarsi
secondo i criteri dell’efficienza, del contenimento delle
emissioni nocive, dell’impiego di materiali riciclabili e di
tecnologie intelligenti per smaltire i rifiuti, bonificare i
terreni, ottimizzare il ciclo dell’acqua, mettere in
sicurezza il territorio, incentivare la mobilità a basso
impatto ambientale’.

ECONOMIA E FISCO
‘No cash! Solo denaro digitale’, ‘Incentivare le
transazioni elettroniche per combattere l’evasione fiscale’,
sono le proposte più votate tra quelle che riguardano le
politiche economiche. ‘La priorità – si legge – è eliminare
il denaro contante in circolazione e che lo scambio di
denaro avvenga solo con strumenti tracciati digitali.

Il Paese beneficerebbe di qualche miliardo di euro di costi di
gestione e di una vantaggi a cascata: limitazione attività
illecite, maggiore sicurezza per ii cittadini, emersione
lavoro sommerso, benefici fiscali e trasparenza nella
pubblica amministrazione’.

L’Agenda Monti ricorda
quanto fatto dall’ultimo Esecutivo: ‘In questo anno è stata
fatta una lotta all’evasione fiscale profonda, che ha
raccolto 13 miliardi di maggiori entrate’. Nella parte
intitolata ‘Giustizia, sicurezza, criminalità organizzata e
mafie’ si legge: ‘Il contrasto alle infiltrazioni
nell’economia è un settore nel quale sono state investite
molte risorse ma in cui bisogna andare più avanti.

Innanzitutto abbassando sempre più la quota di denaro
contante che circola al di fuori del circuito legale e nutre
i canali del riciclaggio, ma anche con altre misure come una
stringente lotta al riciclaggio dei capitali mafiosi,
l’introduzione del reato di autoriciclaggio e il
rafforzamento della cooperazione internazionale’.

OBIETTIVO: STATI UNITI D’EUROPA
La proposta più votata nella sezione ‘Europa’, propone il
rafforzamento di un’unione politica dell’Europa, prima
ancora che economica: ‘L’Unione politica dei Paesi membri
del Vecchio continente, è la strada obbligatoria per
conseguire quel naturale processo evolutivo nato negli anni
50, sulle ceneri del secondo conflitto mondiale’. Sono tre
le linee guida che l’Italia deve proporre agli altri
partners europei: ‘L’elezione diretta del Presidente degli
Stati uniti d’Europa, il rafforzamento dei poteri
legislativi del Parlamento europeo, la fondazione di un
organo di garanzia costituzionale che esegua un controllo di
legittimità e di conformità delle legislazioni nazionali con
i principi e le direttive di quella Europea. L’elezione di
un’assemblea costituente che ponga le fondamenta della
Costituzione europea’.

A questo argomento Monti dedica la prima parte dell’Agenda.
L’argomento è diviso in ‘Italia-Europa’, ‘Quello che
l’Italia deve chiedere all’Europa’ e ‘Quello che l’Europa
chiede all’Italia’. ‘L’Italia – si legge – deve battersi per
un’Europa più comunitaria e meno intergovernativa, più unita
e non a più velocità, più democratica e meno distante dai
cittadini. Le conclusioni del Consiglio europeo del 13-14
dicembre 2012 segnano l’avvio di un cammino per la
costruzione di un’autentica Unione economica e monetaria
basata su una più intensa integrazione fiscale, bancaria,
economica e politico istituzionale’.

RIFORMARE LA GIUSTIZIA
‘Accorciare i tempi della giustizia per rendere più
attrattivo il nostro paese’ è la proposta che ha raccolto
più voti sul tema. ‘I gradi di giudizio – si legge – vanno
ridotti a due. Servono tempi certi e brevi per i processi di
qualsiasi tipo (due anni per il primo grado, un anno per il
secondo)’.

L’Agenda Monti affronta il tema con il capitolo ‘Giustizia,
sicurezza, criminalità organizzata e mafie’. Nel campo della
giustizia, oltre a quanto è stato fatto dall’Esecutivo
guidato dal professore, in materia di miglioramento e
accelerazione per la giustizia civile, ‘va introdotta una
coerente disciplina del falso in bilancio e completata la
normativa sull’anticorruzione, l’antiriciclaggio e
l’autoriciclaggio. Va introdotta una disciplina sulle
intercettazioni e un più robusta disciplina sulla
prevenzione del conflitto di interesse’.

INFRASTRUTTURE: L’AGENDA DIGITALE
‘Wifi per i cittadini in cambio di partecipazione’. La rete
deve essere fornita gratuitamente come servizio pubblico ai
cittadini. ‘Se in cambio – si legge nellam proposta – si
aggiunge la partecipazione da parte dei cittadini alle
decisioni che riguardano la città, siamo vicini alla massima
espressione della democrazia’. L’argomento è invece
affrontato dall’Agenda nel capitolo ‘Italia 2.0 l’Agenda
digitale’. Il titolo richiama il decreto Sviluppo bis,
convertito in legge lo scorso dicembre, nel quale ‘sono
state messo in campo – si legge – misure per favorire la più
rapida digitalizzazione della pubblica amministrazione.

Occorre però continuare il lavoro avviato e rafforzarlo
lungo i quattro assi delle connessioni infrastrutturali a
banda larga e ultra larga, delle smart communities/smart
cities, della introduzione dell’approccio ‘open data’
rendendo tutti i dati della pubblica amministrazione
accessibili e scambiabili online’.

LAVORO: DIGITALE E A DISTANZA
‘Telelavoro – recupero competitivo per il sistema Paese’.
Secondo la proposta le tecnologie Internet consentono già
oggi, lo svolgimento di numerose mansioni lavorative a
distanza, principalmente da casa. ‘In ambito Comunità
europea – si legge nel contributo – l’Italia è al penultimo
posto per adozione del telelavoro. Le richieste ed i
desideri più invocati dalle aziende (risparmio su viaggi e
trasferte, aumento di produttività) e dai lavoratori (più
tempo per la famiglia o per la vita personale), trovano un
immediata concretizzazione’.

Sul fronte del lavoro, l’Agenda rilancia un Piano per
l’occupazione giovanile con incentivi a sostegno della
formazione e dell’inserimento nel mercato del lavoro e con
forme di detassazione per chi assume lavoratori tra i 18 e i
30 anni. La modernizzazione del mercato del lavoro
richiederà questi interventi: ‘Semplificazione normativa e
amministrativa; superamento del dualismo tra lavoratori
sostanzialmente dipendenti protetti e non protetti;
riduzione a un anno al massimo il tempo medio del passaggio
da un’occupazione all’altra rendendo più fluido e sicuro il
passaggio dei lavoratori dalle imprese in crisi a quelle più
produttive; spostare verso i luoghi di lavoro il baricentro
della contrattazione collettiva’.

ISTRUZIONE: SCUOLA E UNIVERSITÀ
La prima proposta riguarda la scuola secondaria: ‘Il
modello classe nelle superiori è superato, corsi paralleli e
piano di studio per snellire l’istituzione scolastica e
rendere più efficace la didattica e più attivo il ruolo
degli insegnanti’.

Il secondo contributo riguarda il sistema universitario. La
proposta intende trasformare il ruolo di professore
ordinario in un incarico a tempo determinato (ad esempio a
durata triennale), mantenendo così come sono definiti oggi
gli inquadramenti dei professori associati e ricercatori. In
questo modo, solo chi, tra ricercatori ed associati, si
rendesse più meritevole potrebbe accedere agli incarichi di
coordinamento, ad uno stipendio maggiore, e quindi al ruolo
di professore ordinario.

In merito l’Agenda montiana definisce la scuola e
l’università le chiavi per far ripartire il Paese e renderlo
più capace di affrontare le sfide globali. ‘Il modello
organizzativo – si legge – deve cambiare puntando su
autonomia e responsabilità come principi fondanti. Occorre
inserire con gradualità meccanismi di incentivazione dei
dirigenti scolastici basati sulla valutazione del rendimento
della struttura ad essi assegnata, e degli insegnanti, ad
esempio attraverso un premio economico annuale a coloro che
hanno raggiunto i migliori risultato’.

‘Bisogna ridurre il tasso troppo alto(18%) di abbandono
scolastico precoce con misure mirate e nuovi investimenti
nelle strutture scolastiche. Man mano che si riduce il costo
del debito pubblico e si eliminano spese inutili, possiamo
creare nuovi spazi per investimenti nell’istruzione’.
(Public Policy)

SOR