Gli acquedotti perdono il 42% dell’acqua immessa in rete

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ROMA (Public Policy) – Gli acquedotti italiani perdono circa il 42% dell’acqua immessa in rete poiché questa è “vetusta” (circa il 58% degli acquedotti hanno più di 31 anni). Per fare fronte alla situazione i piani dei gestori finora approvati (130 circa) attivano investimenti per circa 2,2 miliardi l’anno. Proiettando l’analisi su tutta la popolazione si stimano 3,2 miliardi di euro l’anno di interventi.

È il quadro fornito dall’Autorità per l’energia in audizione in commissione Ambiente alla Camera in merito alla crisi idrica.

Ma andiamo con ordine. Nel dettaglio, il 36% delle condotte ha un’età compresa tra i 31 e i 50 anni, mentre il 22% ha superato il mezzo secolo di vita. Una fotografia, tra l’altro, che potrebbe risultare anche ottimista, perché “la realtà infrastrutturale sottostante potrebbe rivelarsi ancora più vetusta, dal momento che le informazioni sono carenti”, poiché non tutti gli operatori hanno fornito le informazioni in merito.

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FRA