Acqua e dintorni: storia di una proposta di legge

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di Fabio Napoli

ROMA (Public Policy) – L’aula della Camera ha approvato in prima lettura la proposta di legge sull’acqua. Nel corso di questo passaggio parlamentare la pdl è cambiata in maniera radicale, soprattutto in commissione Ambiente.

Con l’approvazione di una decina di emendamenti del Pd il provvedimento originario è stato di fatto riscritto, al punto che i deputati M5s e Si-Sel hanno deciso di ritirare le loro firme dalla pdl. Nel dettaglio, sono stati soppressi gli articoli che prevedevano la ripubblicizzazione del servizio idrico, che – nell’ultima versione della pdl – viene definito come ‘servizio pubblico locale di interesse economico generale assicurato alla collettività’.

La proposta di legge non stanzia nuove risorse ma stabilisce che il finanziamento del servizio idrico integrato avverrà attraverso: tariffa; risorse nazionali, compreso il Fondo per il finanziamento degli interventi relativi alle risorse idriche; risorse europee.

Viene istituito il Fondo nazionale di solidarietà internazionale, da destinare a progetti di cooperazione in campo internazionale che promuovano l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienicosanitari, alimentato con due tasse di scopo.

La pdl nasce come proposta di legge popolare, promossa dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua che nel 2007 raccolse oltre 400mila firme, fatta propria in questa legislatura dall’intergruppo parlamentare per l’acqua pubblica. Il cuore della contesa – in particolare tra Pd da una parte e M5s e Si-Sel dall’altra – è stata la forma di gestione del servizio idrico.

Alla fine, nell’ultima versione della pdl, è stato stabilito che l’affidamento del servizio idrico, come già prevede la legge attuale, potrà avvenire a favore di società interamente pubbliche in house.

L’affidamento, ecco la novità, potrà però avvenire ‘anche in via diretta’, se le società pubbliche saranno partecipate ‘da tutti’ gli enti locali ricadenti nell’ambito territoriale ottimale. Previste anche delle novità per favorire la lettura trasparente della bolletta, una delega al governo per il rinnovo delle concessioni e l’introduzione di un quantitativo minimo vitale gratuito.

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