790 sparizioni nel 2019: è l’Egitto del generale al-Sisi

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ROMA (Public Policy) – “In Egitto il picco delle sparizioni che è stato raggiunto nel 2015, con una media di 2-3 al giorno, si è visto confermare negli anni successivi. Le Ong egiziane stimano per il 2019 900 sparizioni. Amnesty international è riuscita a calcolarne 790. Nel contesto di diniego ufficiale generale – secondo cui non ci sono sparizioni, detenzioni e torture – va sottolineato il ruolo della Procura, che è il braccio giudiziario del regime. Sono gli uffici della Procura che hanno il ruolo di negare l’esistenza del fenomeno delle sparizioni. In che modo? Certificando che la persona comparsa di fronte a un procuratore è stata arrestata semplicemente 24 ore prima, e dunque viene portata davanti alla Procura nel rispetto della legge. In realtà, quelle 24 ore possono anche essere 24 settimane”.

Lo ha detto Riccardo Noury, portavoce di Amnesty international Italia, facendo riferimento anche al caso di Patrick Zaky, in audizione nella commissione Esteri della Camera in merito all’indagine conoscitiva sull’impegno dell’Italia nella comunità internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni.

E ancora: “In Egitto, riguardo alla pena di morte, dal 2013 abbiamo oltre 2.400 condanne a morte, e almeno 174 esecuzioni, spesso al termine di processi iniqui. Per fare un raffronto, negli ultimi 3 anni di presidenza Mubarak c’erano state 11 condanne a morte, e nei 6 anni di al Sisi (nella foto) 2.400“.

l’audizione di Amnesty sul caso Zaky – in abbonamento

PAM