di David Allegranti
ROMA (Public Policy) – Si odiano a viso aperto, si sfidano, si attaccano sui social. E ora è finita anche al Senato. Italia viva e Azione hanno formalizzato la separazione del gruppo parlamentare anche a Palazzo Madama. Public Policy ne aveva dato conto nei giorni scorsi e alla fine la Giunta per il regolamento del Senato ha premiato i renziani: il gruppo resterà a Italia viva, con 7 senatori, e potrà in seguito cambiare anche nome. I 4 senatori di Azione, invece, passeranno al gruppo Misto, dove potranno creare una propria componente e dove si troveranno insieme all’Alleanza di Verdi Sinistra.
Renzi ha insomma vinto la battaglia contro Calenda, ma la rissa non è finita qui: da ore sui social, sopratutto su X, va in scena un duello sul voto sulla commissione Covid, fortemente voluta dal leader di Italia viva per accertare eventuali responsabilità della politica, e nello specifico del governo Conte, durante l’emergenza sanitaria. “Calenda fa votare si alla Camera ai deputati di Azione, poi lui vota no al Senato”, dice Davide Faraone, deputato Iv: “La fortuna di Calenda è che il nostro sistema parlamentare è bicamerale, così può cambiare idea almeno due volte. Un uomo così col monocameralismo si sentirebbe perso”. A ruota Luciano Nobili, consigliere regionale Iv del Lazio: “Calenda cambia posizione su tutto, persino sulla commissione d’inchiesta che serve a far chiarezza su cosa non ha funzionato durante la pandemia da Covid. Nel passaggio da una camera all’altra, cambia il voto. Voleva essere un leader e invece è solo un camaleonte”. Segue Raffella Paita: “Calenda non perde occasione di smentire se stesso: Azione ha votato a favore della commissione Covid alla Camera e ora vota contro la linea di Azione in Senato. Quale credibilità può avere chi cambia idea nel passaggio tra una Camera e l’altra?”, dice la coordinatrice nazionale di Italia viva.
La replica di Azione è affidata a Matteo Richetti, che si rivolge a Faraone: “No Davide, almeno la verità. Più di metà gruppo quella proposta non l’ha votata (me compreso). Era una battaglia (legittima) di Italia viva mai sostenuta da Azione. Capisco la necessità di insultare Carlo Calenda ma tu sei una persona che sa riconoscere la verità. E io continuo a chiedermi perché non avete chiesto di carri russi e mascherine mentre sostenevate il governo Conte. Perché con tutto il bene, la lezione di coerenza anche no”. E avanti così, fino al prossimo ceffone.
@davidallegranti