(Public Policy) – Roma, 12 apr – È costata 4,5 miliardi di
euro allo Stato italiano “che avrebbero potuto essere
investiti in ricerca, sviluppo, Pmi, istruzione e sanità”.
Si chiede al Governo di elaborare e comunicare “un piano di
di rientro immediato del nostro contingente militare
dall’Afghanistan”. Il gruppo del Movimento 5 stelle a
Montecitorio ha depositato una mozione per il ritiro delle
truppe italiane dal territorio afghano.
“Questa guerra – scrive il gruppo della commissione Esteri
del M5s – è particolarmente vergognosa in quanto non c’è mai
stato un reale motivo per entrare in guerra. Finora ha
provocato la morte di 52 militari e di 70 mila morti
afghani, civili soprattutto”.
Il nostro Paese è intervenuto, ricordano i deputati, per
“contrastare il terrorismo internazionale e per tutelare i
diritti umani ma storicamente la guerra si è dimostrata la
negazione degli stessi”. Con i suoi 12 anni di
coinvolgimento diretto dell’Italia, “la guerra in
Afghanistan risulta essere – continuano – più duratura
rispetto a quelle che hanno caratterizzato il 1900.
Esportare la democrazia utilizzando la forza militare è una
contraddizione in termini”.
E aggiungono: “Il modello politico, sociale e di sviluppo
occidentale non è un valore universale”. Un altro obiettivo
che si voleva raggiungere con l’intervento “era contrastare
la produzione di oppio, obiettivo fallito – scrivono gli
eletti 5 stelle – dato che sotto il regime talebano la
stessa produzione era calata drasticamente per poi tornare a
livelli preoccupanti solo successivamente all’intervento
(oggi l’Afghanistan, con oltre il 90% della produzione, è il
principale produttore di oppio nel mondo)”.
Anche la situazione sanitaria del Paese “resta drammatica
nonostante Ong e associazioni italiane operino nel pieno
rispetto dei princìpi umanitari grazie a generosi contributi
del popolo italiano”.
Il Movimento 5 stelle chiede al Governo Monti di elaborare
un piano per la “costruzione della pace e dello sviluppo
economico, per promuovere la tutela dei diritti umani e per
migliorare la condizione delle donne e della società
civile”.
La mozione impegna il Governo a “un controllo diretto e
mirato del sostegno economico italiano (all’Afghanistan;
Ndr) sia per i finanziamenti bilaterali che tramite accordi
con l’Unione europea e con la Nato”. (Public Policy)
SOR