Copyright, cosa prevede il dm per i contributi extra 2021

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ROMA (Public Policy) – I 12.070.390,22 euro incassati nel 2020 per la riproduzione privata di fonogrammi e videogrammi (ai sensi dell’articolo 71-septies della legge sul diritto d’autore) sono ripartiti destinandone: il 45% (5.431.675,599 euro) agli autori; la stessa quota agli artisti interpreti ed esecutori; e il 10% (1.207.039,022 euro) ai lavoratori autonomi che svolgono attività di riscossione dei diritti d’autore in base ad un contratto di mandato con rappresentanza con gli organismi di gestione collettiva e le entità di gestione indipendente (Ogc/Egi).

È quanto ha stabilito il decreto – di cui Public Policy ha preso visione – adottato a metà agosto dal ministro della Cultura, di concerto con il ministro dell’Economia, che dà attuazione per quest’anno alla norma del dl Cura Italia con “Disposizioni urgenti per sostenere il settore della cultura” (art. 90). La norma in questione, prevedendo appunto un decreto attuativo per la ripartizione delle risorse, aveva stabilito che la quota – pari al 10% dei compensi incassati dalla Siae – per “copia privata” di fonogrammi e videogrammi e normalmente destinata, secondo la legge sul diritto d’autore, alla creatività dei giovani autori con attività di promozione culturale nazionale e internazionale, venisse invece utilizzata – per le risorse incassate negli anni 2019, 2020 e 2021 – allo scopo di sostenere direttamente le categorie interessate (appunto autori, artisti interpreti ed esecutori, lavoratori autonomi che svolgono attività di riscossione dei diritti d’autore in base ad un contratto di mandato con rappresentanza con gli Ogc/Egi).

REQUISITI DI ACCESSO

Il dm attuativo, come stabilito dal Cura Italia, fissa quindi i requisiti per l’accesso al beneficio e i dettagli dei contributi, intervenendo per le tre categorie di soggetti individuati (che devono essere maggiorenni e residenti in Italia).

Quanto agli autori, il contributo è pari al 50% del reddito autorale liquidato nel 2019, per un importo massimo di 4mila euro. I beneficiari, rispetto al 2019, devono avere un reddito complessivo lordo non superiore a 20mila euro e un reddito autorale per almeno il 20% del reddito complessivo, e comunque non inferiore a mille euro. Se il totale teorico dei contributi da erogare dovesse essere superiore alla disponibilità effettiva delle risorse, si svolgerà un ricalcolo proporzionale per tutti i richiedenti; se invece dovesse essere inferiore, le risorse in eccesso verranno attribuite in parti uguali ai richiedenti con reddito lordo complessivo (sempre per il 2019) inferiore a 9mila euro.

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GIL