BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – La Commissione europea ha scritto una lettera, inviata a tutti gli Stati membri, per reiterare l’invito a collaborare sulle decisioni riguardanti la chiusura o i controlli alla frontiere interne, che diversi Governi hanno predisposto per cercare di limitare i contagi di Covid-19.
Come ha riferito martedì una fonte Ue, infatti, “gli Stati membri hanno convenuto sulle raccomandazioni del Consiglio sulla libera circolazione e i controlli alle frontiere. Ciononostante stiamo assistendo a numerose decisioni unilaterali da parte degli Stati membri. La Commissione – ha spiegato la fonte – vorebbe quindi attirare l’attenzione su questo e reiterare l’invito a collaborare”.
Negli ultimi giorni il mancato coordinamento tra Stati Ue è diventato evidente dopo che il Belgio ha vietato tutti i viaggi non essenziali da e per il Paese; e dopo che la Germania ha chiuso i confini tra la Repubblica Ceca e l’Austria, causando problemi anche al trasporto merci da e per l’Italia. Al momento, a quanto si apprende, oltre a Belgio e Germania, anche Repubblica Ceca, Danimarca, Ungheria, Austria, Portogallo, Finlandia, Spagna e Norvegia (che non fa parte dell’Ue ma è nello spazio Schengen) hanno reintrodotto controlli alle frontiere.
Fonti della Commissione evidenziano come gli Stati Ue abbiano la facoltà, per ragioni sanitarie, di limitare o di prevedere controlli alle frontiere interne. Proprio per questo la Commissione, sul punto, si è limitata a varare delle raccomandazioni che, per l’appunto, non sono vincolanti. La Commissione, in questi mesi, ha quindi cercato di svolgere un ruolo di coordinamento tra Paesi membri, incoraggiando la condivisione dei dati (come nel caso della mappa Reopen Eu) e la collaborazione.
I risultati, tuttavia, a fronte delle nuove chiusure, non sembrano essere stati incoraggianti ma – hanno sottolineato ancora le stesse fonti Ue – “tutto dipende dagli sforzi collettivi degli Stati membri”. La Commissione ha quindi espresso “preoccupazione” per gli ultimi sviluppi, invitando alla “proporzionalità” delle misure. Al momento, la possibilità, che è tra le facoltà della Commissione, di avviare procedure di infrazione contro quegli Stati che hanno chiuso le frontiere in maniera ingiustificata o sproporzionata non sembra essere sul tavolo dell’Esecutivo europeo.
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NAF