di Giordano Locchi
ROMA (Public Policy) – Le Camere si fermano per la pausa estiva. La scorsa settimana il Consiglio dei ministri ha varato in via preliminare i decreti legislativi per l’attuazione della direttiva europea per la riduzione dei prodotti in plastica monouso (cosiddetta direttiva Sup, Single use plastics) e della direttiva sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili (la cosiddetta Red II), mentre è arrivato il via libera del Senato al dl Grandi navi a Venezia, atteso nell’aula di Montecitorio a settembre, quando dall’assemblea della Camera dovrebbe essere esaminato anche il ddl per l’espressa tutela dell’ambiente in Costituzione.
DAL PARLAMENTO: GRANDI NAVI, PONTE STRETTO, AMBIENTE IN COSTITUZIONE, PARCHI, RIFIUTI
Fermi i lavori in Parlamento, le cui commissioni riprenderanno le attività solo dalla settimana del 30 agosto (ferma restando la possibilità di convocazioni d’urgenza). Al Senato, l’aula tornerà a riunirsi martedì 7 settembre, alle 16.30, quando la presidenza comunicherà il calendario dei lavori che sarà definito da una capigrupppo convocata alle 15 della stessa giornata.
Tra i provvedimenti da esaminare ci sarà anche la riforma del processo penale, che ha ottenuto la doppia fiducia da Montecitorio con tensioni che hanno accompagnato il ddl fino all’ultimo momento. In particolare, sul fronte ambientale, numerose sono state le polemiche per il rischio di impunità degli ecoreati non connessi ad attività delle organizzazioni criminali, e da più parti era arrivata la richiesta di inserire almeno il disastro ambientale tra i reati gravi per cui la riforma Cartabia non prevede termini che ne determinino l’improcedibilità. Sul punto, durante l’esame in aula alla Camera, è stato bocciato – ma con soli cinque voti di scarto – un ordine del giorno (con parere negativo del Governo, che aveva chiesto una riformulazione poi non accolta), a firma della deputata di FacciamoEco Rossella Muroni, che voleva impegnare l’Esecutivo “ad adottare ulteriori iniziative normative volte a introdurre urgentemente nel Codice penale una norma che riconosca anche ai delitti ambientali la gravità e la complessità dei fatti da accertare, e quindi lo stesso regime speciale che viene applicato ai reati di terrorismo, mafia, violenza sessuale aggravata e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti”.
continua – in abbonamento
@Locchiaperti