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ROMA (Public Policy) – Le commissioni Finanze e Lavoro alla Camera, impegnate nell’esame del decreto Dignità, si rivedono oggi dalle 9. Manca il voto su circa 50 emendamenti.
Stamattina sono attese anche le nuove formulazioni delle modifiche su voucher, decontribuzioni per le assunzioni a tempo indeterminato e per la transitorietà dell’entrata in vigore delle novità sui contratti a termine.
LA QUESTIONE VOUCHER
Per quanto riguarda i voucher, si va verso il via libera in agricoltura, enti locali e turismo, con il limite, in questo caso alle strutture alberghiere. Maggioranza e Governo hanno messo infatti a punto l’emendamento da presentare alle commissioni.
Confermate, in sostanza, le anticipazioni dei giorni scorsi. Quindi lo strumento potrà essere usato dagli alberghi ma con il limitate alle sole categorie specifiche stabilite dalla normativa attuale (pensionati, studenti, disoccupati e cassaintegrati). Sempre in riferimento alle strutture ricettive, si è fissato il limite di utilizzo alle aziende con massimo 8 dipendenti.
L’emendamento atteso conferma invece quanto previsto dalla proposta di modifica già presentata alle commissioni sull’allargamento temporale di utilizzo dei voucher in agricoltura, turismo ed enti locali. Ad oggi, infatti, occorre comunicare data e ora di inizio della prestazione. Nel caso dei soli imprenditori agricoli la durata della prestazione può far riferimento a un arco temporale fino a tre giorni dalla comunicazione.
La proposta allo studio della maggioranza allungherebbe quest’ultimo termine fino a 10 giorni, sia per l’agricoltura che per turismo ed enti locali.
GLI EMENDAMENTI APPROVATI IERI
Aumentate le indennità in caso di offerta conciliativa nel caso di licenziamento illegittimo. Lo hanno stabilito le commissioni giovedì, approvando un emendamento Pd. Ad oggi, le mensilità minime da corrispondere sono due, le massime 18. Con la modifica si va da un minimo di 2 a un massimo di 27.
E ancora: il lavoro in somministrazione non sarà sottoposto alla disciplina dello stop&go, cioè l’interruzione tra un contratto a termine e un altro. Lo hanno deciso le commissioni con l’approvazione di un emendamento a firma Lega.
Mentre l’ok a un emendamento dei relatori comporta che l’aggravio del contributo dello 0,5% in caso di rinnovo di contratto a termine riguardi anche il lavoro in somministrazione.
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FRA