ROMA (Public Policy) – di Viola Contursi – Procede a rilento al momento la macchina di attuazione della Delega fiscale. Da quanto si apprende da fonti di governo, la scorsa settimana i lavori al Mef sui prossimi dlgs (catasto, fatturazione elettronica, fiscalità internazionale, giochi, cooperative compliance) sono stati praticamente fermi.
I testi però, si apprende, sarebbero praticamente pronti, almeno per quanto riguarda il lavoro svolto da via XX settembre: ora si troverebbero all’attenzione di Palazzo Chigi e del premier Matteo Renzi, che dovrà anche decidere se portarli al prossimo Cdm. In tal senso martedì e mercoledì, si apprende, ci saranno riunioni sul tema con il premier, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e gli staff tecnici di Chigi e Mef.
In origine doveva essere il Consiglio dei ministri del 20 febbraio quello in cui il governo, come annunciò lo stesso Renzi, avrebbe portato tutti i decreti di attuazione della delega fiscale (al momento ne sono stati emanati e convertiti in legge solo tre, escluso quello poi ritirato sull’abuso del diritto che conteneva la norma del 3% ‘salva Berlusconi’).
Di settimana in settimana, però, l’approdo dei dlgs in Cdm è slittato fino ad oggi. Nel frattempo il governo ha inserito nel decreto Imu agricola, diventato legge ieri, la proroga di sei mesi per l’attuazione della delega fiscale. Avrà quindi tempo fino a giugno per presentare tutti i decreti delegati, e il Parlamento avrà tempo fino a settembre per esprimere i pareri e permetterne l’entrata in vigore. (Public Policy)
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@VioC