di Fabio Napoli
ROMA (Public Policy) – Dal pacchetto per l’economia circolare alla Procura europea, dalla direttiva Euratom 59 del 2013 (per cui è già scattata la procedura d’infrazione) alla riforma del sistema Ets: sono alcune delle materie sulle quali il Governo dovrà legiferare, sulla base delle deleghe contenute nel ddl di delegazione europea.
I provvedimenti europei, tra direttive e regolamenti, che il ddl punta a recepire sono in tutto 24. Per 21 di questi il ddl, approvato dalla Camera e che ora dovrà passare al Senato, specifica i criteri di delega che l’Esecutivo dovrà seguire nell’emanare i decreti legislativi.
Eccoli nel dettaglio:
DIRETTIVA PIF
Recepimento della direttiva Ue 1371 del 2017 (la cosiddetta direttiva Pif), relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione mediante il diritto penale. Il termine per il recepimento è il 6 luglio 2019. Tra i criteri di delega: individuare le fattispecie incriminatrici già previste nell’ordinamento interno che possano essere ritenute lesive degli interessi finanziari dell’Unione europea.
PROCURA EUROPEA
Attuazione del regolamento Ue 1939 del 2017 inerente la Procura europea. Tra i criteri di delega uno punta a individuare l’autorità competente a designare i tre candidati al posto di procuratore europeo nonché i criteri e le modalità di selezione che regolano la designazione e il relativo procedimento. Fino alla piena attuazione di questo principo l’autorità compotente sarà il ministro della Giustizia che -“provvede alla designazione nell’ambito di un elenco di nove candidati proposto dal Consiglio superiore della magistratura. A tali fini il Consiglio superiore della magistratura procede alla selezione dei candidati sulla base di criteri stabiliti d’intesa con il ministro della Giustizia”.
SEQUESTRO CONSERVATIVO CONTI BANCARI IN UE
Adeguamento della normativa nazionale al regolamento Ue 655 del 2014, sulla procedura per l’ordinanza europea di sequestro conservativo su conti bancari per facilitare il recupero transfrontaliero dei crediti in materia civile e commerciale.
Tra i criteri di delega vengono previste esplicite esclusioni dalla disciplina, tra cui: i crediti fiscali, doganali o amministrativi; i diritti patrimoniali derivanti da un regime patrimoniale tra coniugi o da rapporti con effetti assimilabili al matrimonio, i testamenti e le successioni, i crediti nei confronti di un debitore assoggettato ad una procedura concorsuale, la sicurezza sociale e l’arbitrato.
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