di Valentina Pigliautile
ROMA (Public Policy) – Nuove competenze al presidente del Consiglio in materia di contrasto al dissesto idrogeologico. È quanto prevede la versione del decreto Ambiente pubblicata in Gazzetta.
Rispetto alla precedenti bozze, la versione ufficiale del provvedimento include dei ritocchi all’articolo 9, riguardante proprio la programmazione e finanziamento degli interventi affidati ai Commissari di Governo per il contrasto del dissesto idrogeologico.
Rispetto alla normativa in vigore, al presidente del Consiglio spetterà, d’ora in poi, non solo l’approvazione – tramite decreto – del programma nazionale di intervento, ma anche “dei criteri e delle modalità per stabilire le priorità che le amministrazioni dello Stato” sono tenute a osservare “nell’assegnazione di risorse destinate agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico”. E ancora, l’approvazione dei “criteri” e delle “modalità” per il monitoraggio e la revoca delle risorse statali destinate agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico nel caso in cui – in assenza di cause di impossibilità sopravvenute o di forza maggiore – le somme assegnate non siano impegnate e pagate dai soggetti attuatori nei termini previsti.
In caso di revoca, le risorse saranno comunque riassegnate all’autorità di bacino distrettuale territorialmente competente per essere impiegate nell’ambito dello stesso territorio e con la medesima destinazione.
Fuori dall’intervento rimarranno, invece, i cicli di programmazione finanziaria già avviati, che continueranno a essere regolati dalla disciplina specifica delle relative fonti di finanziamento. Immutati resteranno, infine, anche gli obblighi internazionali e i vincoli derivanti dall’appartenenza all’Unione europea, nonché le disposizioni relative al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
@_ValPigliautile