Dl Flussi, dai Paesi sicuri alle Corti d’appello: le novità

0

di Riccardo Pieroni

ROMA (Public Policy) – Dall’elenco dei 19 Paesi di origine sicuri alla competenza in favore delle Corti d’Appello in merito alla convalida sul trattenimento. Da una stretta sui ricongiungimenti familiari ai contratti secretati sugli appalti e le forniture a Paesi terzi per il controllo delle frontiere.

L’aula della Camera ha approvato martedì la questione di fiducia posta dal Governo sul dl Flussi. Durante l’esame nella commissione Affari costituzionali di Montecitorio sono state apportate diverse modifiche.

Vediamo quali sono le principali novità:

ELENCO PAESI SICURI 

La I di Montecitorio ha approvato l’emendamento del Governo che ha recepito i contenuti del dl Paesi sicuri. In particolare viene previsto che in base ai “criteri di qualificazione stabiliti dalla normativa dell’Unione europea e dei riscontri rinvenuti dalle fonti di informazione fornite dalle organizzazioni internazionali competenti”, sono considerati Paesi di origine sicuri: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa d’Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Perù, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia. L’elenco è “aggiornato periodicamente con atto avente forza di legge ed è notificato alla Commissione europea”.

Ai fini dell’aggiornamento il Consiglio dei ministri, entro il 15 gennaio di ciascun anno, delibera una relazione,”nella quale, compatibilmente con le preminenti esigenze di sicurezza e di continuità delle relazioni internazionali riferisce sulla situazione dei Paesi inclusi nell’elenco vigente e di quelli dei quali intende promuovere l’inclusione”. Il Governo trasmette la relazione “alle competenti commissioni parlamentari”.

COMPETENZA A CORTE APPELLO SU TRATTENIMENTI 

Con l’ok della commissione Affari costituzionali alla Camera all’emendamento della relatrice Sara Kelany (FdI) viene attribuita alla Corte d’Appello – in composizione monocratica – la competenza alla convalida sul trattenimento disposto nei confronti di un richiedente protezione internazionale La competenza viene quindi tolta alle sezioni immigrazione dei tribunali.

In più con un emendamento della relatrice approvato in extremis – che ha comportato un rinvio in commissione del provvedimento – viene previsto che la norma si applicherà a “trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione” del dl.

STRETTA SU RICONGIUNGIMENTI FAMILIARI 

Con due emendamenti riformulati della Lega approvati dalla I di Montecitorio arriva una stretta sui ricongiungimenti familiari. I richiedenti “dovranno risiedere nel nostro Paese non più solo per un anno, ma almeno per 2 anni consecutivi. Dimostreranno, così, una reale intenzione di volersi stabilirsi qui”, hanno spiegato in una nota i deputati della Lega che siedono in commissione Affari costituzionali.

Sarà previsto inoltre, “che l’idoneità dell’alloggio (già requisito per il ricongiungimento) avvenga solo dopo una verifica sul numero degli occupanti e dei requisiti igienico sanitari. Si valuterà l’effettivo stato occupazionale dell’immobile e quante persone ci abitano realmente”.

continua – in abbonamento

@ri_piero