ROMA (Public Policy) – È iniziato nell’Aula del Senato l’esame del decreto Imu-Bankitalia. Al momento i relatori Andrea Olivero (Per l’Italia) e Federico Fornaro (Pd) stanno svolgendo le proprie relazioni e poi inizierà la discussione generale. Non è invece arrivato l’atteso emendamento del governo che doveva permettere ai Comuni di aumentare l’aliquota base della Tasi e dell’Imu sulle seconde case dello 0,5 o dell’1 per mille. Il confronto tra governo, maggioranza e comuni sembra essersi arenato, da quanto riferiscono fonti di governo, proprio sulla misura degli aumenti.
Sembra quindi essersi arenata l’idea che il correttivo venga inserito nel decreto all’esame dell’Aula di palazzo Madama. Al momento il governo è ancora a lavoro per trovare una mediazione: da quanto si apprende l’esecutivo vorrebbe permettere al massimo una maggiorazione dello 0,5 per mille, mentre i Comuni spingono per una maggiorazione dell’1 per mille. La modifica, una volta trovata una mediazione, potrebbe quindi, si apprende, essere inserita in un altro provvedimento (ad esempio l’ex Salva Roma) o tramutarsi in un decreto ad hoc.
Da quanto si apprende da fonti di palazzo Chigi, il governo non ha fatto in tempo a presentare oggi un emendamento di fatto non ancora scritto e non ha voluto “forzare” i lavori del Senato e rischiare di allungare i tempi. Il dl Imu-Bankitalia, infatti, approda oggi nell’Assemblea di palazzo Madama e la presentazione di un nuovo emendamento del governo avrebbe voluto dire dover dare tempo ai Gruppi per la presentazione dei subemendamenti e quindi fare slittare i tempi d’Aula di un decreto che scade a fine mese e che ancora deve essere sottoposto al vaglio della Camera. (Public Policy)
VIC