Dl Materie prime, le novità dopo il passaggio parlamentare

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di Giuseppe Pastore

ROMA (Public Policy) – Via libera definitivo dal Parlamento al decreto legge sulle materie prime critiche di interesse strategico. In commissione Industria di Palazzo Madama non è stata apportata alcuna modifica rispetto al testo approvato a Montecitorio lo scorso 30 luglio dopo un celere esame degli emendamenti in commissione Attività produttive.

Il decreto, predisposto dal Mimit e dal Mase, contiene poche novità rispetto a quello licenziato dal Cdm a fine giugno con l’obiettivo di adeguare l’ordinamento nazionale alle disposizioni contenute nel regolamento europeo sulle materie prime critiche di interesse strategico e di favorire lo sviluppo di progetti strategici tramite procedure di autorizzazione semplificate.

Il provvedimento contiene norme afferenti a diversi ambiti: a partire dalla governance con il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite) chiamato a pronunciarsi sulla sussistenza di eventuali motivi ostativi all’accoglimento delle domande di riconoscimento del carattere strategico di un progetto di ricerca, estrazione, trasformazione o riciclaggio delle materie prime strategiche, da attuarsi sul territorio nazionale, presentate alla Commissione europea.

Viene poi istituito al Mimit un Comitato tecnico per le materie prime critiche e strategiche il quale dovrà occuparsi del monitoraggio economico, tecnico e strategico delle catene di approvvigionamento e del coordinamento e monitoraggio del livello delle eventuali scorte disponibili per ciascuna materia prima strategica a livello aggregato e del relativo livello di sicurezza.

Ecco le principali novità apportate dopo l’iter parlamentare.

PANNELLI FOTOVOLTAICI, DA FDI LA NORMA SULLO SMALTIMENTO

I soggetti responsabili che vorranno aderire ai sistemi collettivi per lo smaltimento dei propri pannelli fotovoltaici giunti a fine vita potranno farlo senza limiti temporali: fino al prossimo 31 dicembre potranno iscriversi in ogni momento. A partire dal primo gennaio 2025 spetterà al Gestore dei servizi energetici (Gse) individuare due finestre temporali annuali per gestire la scelta di fruire di un Consorzio riconosciuto dal ministero dell’Ambiente.

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@cg_pastore