di Riccardo Pieroni
ROMA (Public Policy) – In una seduta di oltre cinque ore la commissione Affari costituzionali al Senato – dopo una serie di rinvii – ha approvato mercoledì le prime modifiche al dl Migranti, il provvedimento licenziato nel Consiglio dei ministri di Cutro. La 1a di Palazzo Madama ha votato le proposte relative ai primi tre articoli del dl, su cui erano stati illustrati i pareri del Governo. Si tratta di norme che riguardano la programmazione dei flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri, le procedure di rilascio del nulla osta al lavoro e l’ingresso e il soggiorno al di fuori delle quote.
La decisione di procedere con i voti sugli emendamenti prima dell’illustrazione di tutti i pareri sulle 125 proposte depositate dai gruppi ha scatenato la protesta delle opposizioni – in particolare Pd e Avs – e nella 1a di Palazzo Madama si sono alternati momenti di ostruzionismo. Alla fine hanno ottenuto il via libera una decina di emendamenti, alcuni dei quali riformulati. La commissione Affari costituzionali al Senato riprenderà l’esame del dl martedì pomeriggio.
Sul tavolo rimangono ancora i temi più delicati del provvedimento, come l’articolo 7 sulla protezione speciale, l’articolo 8 che introduce il nuovo reato di “Morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina” – contestato per la prima volta lunedì da una procura a una decina di scafisti – e l’articolo 10 sui centri di permanenza per i rimpatri (Cpr). Rimangono quindi ancora da votare gli emendamenti della Lega che mirano a inasprire alcune delle misure contenute nel dl e a ripristinare una parte dei decreti Sicurezza voluti da Matteo Salvini.
Con molta probabilità la prossima settimana potrebbero arrivare emendamenti direttamente dal Governo. L’obiettivo è quello di trovare una sintesi tra le diverse posizioni dei partiti di maggioranza. Il dossier migranti è stato discusso martedì in una cabina di regia convocata a Palazzo Chigi dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alla presenza dei ministri competenti.
Il decreto va convertito in legge entro il 9 maggio ed è atteso nell’aula del Senato per il primo ok nella settimana tra il 18 e il 20 aprile. Relatore è il senatore Andrea De Priamo (FdI). (Public Policy)
@ri_piero