Elezioni Ue, Civati (Pd) propone una clausola di sbarramento del 2%

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ROMA (Public Policy) – Sostituire “la clausola di sbarramento del 4% introdotta con legge 20 febbraio 2009, n. 10, con la clausola di sbarramento del 2% […] Vorrei sapere che cosa ne pensano gli altri colleghi del gruppo, a cui immediatamente mi rivolgo, e la segreteria del Pd”. Così, nel suo blog, il deputato Pd Pippo Civati, presentando un testo in merito (mozione o pdl, non è specificato; Ndr).

LE MOTIVAZIONI
“La previsione di soglie per partecipare al riparto dei seggi – scrive l’ex candidato alla segreteria nazionale del Partito democratico – ha normalmente la finalità di limitare la rappresentanza al fine di favorire la possibilità di formare maggioranze il più possibili omogenee in grado di esprimere la fiducia e sostenere un Governo” Una finalità, per Civati, superflua, almeno in Europa: “Anche dopo le innovazioni del trattato di Lisbona, con la maggiore valorizzazione del ruolo politico del Parlamento europeo, pure nella procedura di formazione della Commissione, non si realizza comunque un legame di fiducia tra il Parlamento stesso ed un esecutivo”.

“Non si pone – aggiunge Civati – il problema di garantire la governabilità e di instaurare un rapporto di fiducia, né quello di agevolare la formazione di una maggioranza che possa sostenere il Governo”. “Pertanto – spiega – la presenza di partiti con uno o due rappresentanti non pregiudica né altera la funzionalità del Parlamento europeo; in ogni caso, il quadro politico e sociale italiano consiglia, soprattutto nella presente fase, di non sacrificare eccessivamente la rappresentanza, come avviene con una soglia, quale quella vigente, che esclude dal Parlamento europeo forze politiche che hanno un seguito anche consistente (potendo avere ottenuto oltre un milione di voti)”. “Peraltro, come risulta dalla relazione della commissione Affari costituzionali della Camera dei deputati presentata nella XVI legislatura con il testo unificato con cui fu introdotta la soglia di sbarramento del 4% – conclude Civati – tale scelta fu essenzialmente motivata soprattutto al fine di stabilizzare il quadro politico uscito dalle elezioni del 2008, oggi comunque totalmente cambiato”. (Public Policy)

GAV