(Public Policy) – Roma, 18 ott – Quattro accordi bilaterali,
per un interscambio di oltre 3,3 miliardi di euro nel 2011:
il mercato iracheno rappresenta una “grande opportunità per
l’Italia e l’obiettivo è quello di rafforzare ulteriormente
le già eccellenti relazioni economiche bilaterali”. Lo ha
detto il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, aprendo la
terza commissione mista italo-irachena alla Farnesina,
co-presieduta con il suo omologo iracheno Hoshyar Zebari.
QUATTRO ACCORDI BILATERALI
Nel corso dei lavori sono stati sottoscritti quattro
accordi bilaterali, in particolare nei settori
dell’ingegneria aerospaziale, in materia culturale e
archeologica, per la protezione e promozione degli
investimenti e per l’estensione del credito d’aiuto
dall’Italia all’Iraq.
L’Italia rappresenta il primo partner economico europeo
dell’Iraq con un interscambio di oltre 3,3 miliardi di euro
nel 2011, e con una cifra analoga fornita dal nostro Paese
per le attività di cooperazione allo sviluppo.
LA RICOSTRUZIONE POST-SADDAM
Terzi ha rilevato che “la stabilità del Mediterraneo
allargato non può prescindere da un Iraq completamente
ricostruito” ed ha aggiunto che il sistema produttivo
italiano è “al servizio del processo di modernizzazione e
diversificazione dell’economia irachena”.
L’Iraq può contare su enormi ricchezze del sottosuolo
(si punta ad una produzione di petrolio di 6 milioni di
barili al giorno nel 2020) e l’Eni, già impegnata nel Paese,
“può fare da traino alle altre imprese” anche nei
settori della difesa, infrastrutture, ingegneria, costruzioni.
Rivolgendosi alle imprese italiane potenzialmente
interessate ad operare in Iraq, Zebari ha spiegato che gli
“attacchi terroristici sono limitati” e la loro influenza è
“circoscritta”, mentre “tante zone del Paese sono
tranquille” e il Governo attua “ogni misura per l’incolumità
delle imprese”. (Public Policy)
GAV