Europee, cosa prevede il ddl approvato in aula alla Camera

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ROMA (Public Policy) – L’aula della Camera ha approvato il disegno di legge sulla parità di genere alle elezioni europee, che modifica la legge n. 18 del 24 gennaio 1979, n. 18 “per l’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia”.

In sintesi il ddl introduce le quote rosa nelle elezioni europee a partire dal 2019, con una misura transitoria per le elezioni di maggio 2014. Il provvedimento è stato approvato dall’assemblea di Montecitorio senza apportare modifiche al testo uscito dal Senato.

COSA CAMBIA A PARTIRE DALLA PROSSIME ELEZIONI EUROPEE Il ddl stabilisce che “nelle prime elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia successive alla data di entrata in vigore della presente legge nel caso di tre preferenze espresse” queste “devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della terza preferenza”.

Per le elezioni successive, dunque a partire dal 2019, si stabilisce che “all’atto della presentazione, in ciascuna lista i candidati dello stesso sesso non possono eccedere la metà, con arrotondamento all’unità. Nell’ordine di lista, i primi due candidati devono essere di sesso diverso”. All’ufficio elettorale circoscrizionale viene dato anche il compito di “verifica” del rispetto della parità nelle liste e si dice che “in caso contrario, riduce la lista cancellando i nomi dei candidati appartenenti al genere più rappresentato, procedendo dall’ultimo della lista, in modo da assicurare il rispetto della medesima disposizione”.

Qualora la lista, “all’esito della cancellazione delle candidature eccedenti, contenga un numero di candidati inferiore al minimo prescritto”, l’ufficio “ricusa la lista”. Il provvedimento modifica anche il titolo V della legge per la promozione dell’equilibrio di genere nella rappresentanza politica alle elezioni del Parlamento europeo, stabilendo che l’elettore può esprimere fino a tre preferenze: “Nel caso di più preferenze espresse, queste – si legge nel testo come modificato – devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda e della terza preferenza”. (Public Policy)

NAF-SOR