ROMA (Public Policy) – Dalla webtax all’italiana al fondo per ristorare i risparmiatori “vittime” delle crisi bancarie degli ultimi due anni, ovvero le quattro banche in liquidazione (Banca Etruria, Carife, CariChieti e Banca Marche) e le due venete (Popolare di Vicenza e Veneto banca). Dal bonus bebè nuova edizione (valido solo per il primo anno di vita) al Milleproroghe in manovra, seppure in versione ‘light’. E poi fondo per i caregiver, novità fiscali su affitti, librerie, ecobonus, terremoti, casse private. E poi dal 2019 (con slittamento) Iri e Indici sintetici di affidabilità fiscale, e fatturazione elettronica obbligatoria tra privati. Oltre che sterilizzazione delle clausole di salvaguardia Iva per il 2018 e, in parte, per il 2019.
Queste le principali misure, in materia di fisco e finanze, prevista dall’articolato definitivo della legge di Bilancio, così come modificata dal passaggio in Parlamento della manovra.
Vediamo ora in breve le principali misure contenute nell’ultima finanziaria della XVII legislatura.
STERILIZZAZIONE CLAUSOLA IVA
Stanziati 15,7 miliardi per scongiurare l’aumento dell’Iva che resta al 22%, l’ordinaria, e al 10%, la ridotta. Per il 2019 si impedisce l’aumento delle accise sui carburanti per l’importo previsto (10 milioni di euro).
SPENDING E TESORERIA UNICA
La legge di Bilancio 2018 prevede 1 miliardo di euro a decorrere dal 2018 di spending review e mantiene fino al 2021 in piedi il regime di tesoreria unica, attualmente previsto fino al 2017, per regioni, enti locali, enti del comparto sanità, autorità portuali e università, con effetti positivi sul fabbisogno derivanti dalla circostanza che, con tale prolungamento, le entrate proprie degli enti sopracitati rimangono depositate per altri 4 anni presso la tesoreria statale, invece di confluire nel sistema bancario.
E-FATTURA B2B
Dal 2019 diventerà obbligatoria la fatturazione elettronica anche nell’ambito dei rapporti tra privati e, contestualmente, viene eliminato lo spesometro, la comunicazioni dei dati delle fatture. Slitta invece dal 1° gennaio 2018 al 1° settembre 2018 l’avvio dell’obbligo di fattura elettronica nei confronti di viaggiatori stranieri extra Ue che acquistano nel nostro Paese beni per un importo superiore a 155 euro. Il consumatore finale, che non sia una partita Iva e che non abbia la Pec, nei confronti del quale viene emessa una fattura elettronica, potrà averne una copia cartacea dal fornitore che emette la fattura e una elettronica fornita dall’Agenzia delle entrate.
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VIC