BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – “Inizialmente” il risparmio di gas da ottenere “era il 15% uguale per tutti. Adesso è stato differenziato Paese per Paese. Nel caso dell’Italia, ad esempio, con le regole che sono state stabilite, la percentuale di risparmio sarà del 7% rispetto alla media del gas usato negli ultimi cinque anni”. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani (nella foto), a margine del Consiglio Ue straordinario sull’energia che martedì ha approvato il piano di emergenza Ue in caso di interruzioni delle forniture di gas.
Cingolani ha poi evidenziato come un risparmio di almeno il 7% era già previsto nel piano di risparmio italiano.
Il ministro ha quindi spiegato attraverso quali deroghe il nostro Paese potrà passare da un taglio del 15% e un risparmio del 7%: “Noi esportiamo meno del 50% perché siamo un produttore che consuma moltissimo, e questa condizione equivale ad un abbassamento di questo valore del 15%; poi – ha aggiunto – non si considera ai fini della percententuale il gas che durante gli stoccaggi fosse in eccesso rispetto al piano, e noi in questo momento stiamo stoccando più del dovuto“.
Con le deroghe contenute nel piano di emergenza Ue potrebbero essere risparmiati, a livello di Unione europea, da 30 miliardi di metri cubi a 45 miliardi di metri cubi, ha spiegato ancora il titolare del Mite. La proposta originaria della Commissione prevedeva un risparmio complessivo di gas pari a 45,3 miliardi di metri cubi.
L’Italia, ha sottolineato Cingolani, al momento ha raggiunto un livello di riserve di gas pari al 70,5%, a fronte di un obiettivo dell’80% entro l’inizio dell’inverno. Infine, il tetto al prezzo: “La Commissione ha confermato che ci sta lavorando”.
(foto cc Palazzo Chigi)