(Public Policy) – Roma, 16 ott – Investimenti mirati a rendere l’infrastruttura di rete del gas italiana più integrata a livello europeo, in modo da rendere i prezzi più competitivi. È l’orientamento di Snam per i prossimi anni descritto dall’amministratore delegato Carlo Malacarne, in audizione alla commissione Industria del Senato sui prezzi dell’energia. Il piano di investimenti, riferisce il manager, è tra 1,3 e 1,5 miliardi per i prossimi anni.
La questione centrale, spiega Malacarne, è rafforzare le caratteristiche dell’infrastruttura del gas in Italia, rendendola più interconnessa e capace di dirigere i flussi verso l’Europa, e non solo di riceverli per il consumo finale in Italia. “L’Italia non può essere solo un Paese d’arrivo – commenta l’ad di Snam -. Se consideriamo l’Italia solo un Paese di consumo, succede che il prezzo sarà sicuramente più alto perché sarà dato dai prezzi europei più i costi della logistica“.
Invece, dice Malacarne, “il fatto di considerare l’Italia anche un Paese non solo di consumo ma di transito, automaticamente aiuta a creare una maggior competizione sui prezzi”. Già nel 2012, la maggior partecipazione dell’Italia al sistema di scambio europeo ha portato a un abbassamento dei prezzi del gas. “Fino al 2011 l’andamento dei prezzi è stato molto allineato tra i vari punti di scambio europei, con un punto di scambio in Italia con un prezzo che è sempre rimasto tra il 15% e 20% più alto rispetto al prezzo medio. Da gennaio 2012 alla fine dell’anno, i prezzi del gas si sono allineati con quelli europei.
L’importazione era sempre fatta con contratti take or pay, ma è cambiata innanzitutto l’over capacity: la maggior quantità di gas ha portato gli operatori a vendere a prezzi differenziati. Ma soprattutto in Italia, come operatore infrastrutturale, abbiamo messo in atto la possibilità di scambio con le borse europee”.
Dall’inizio 2012, aggiunge Malacarne, “Snam è entrata nello scambio di borse europee, e il minor consumo di gas in Italia ha permesso l’utilizzo della rete infrastrutturale per scambi a prezzi spot”. La possibilità di scambiare gas con queste piattaforme europee, con conseguente minor consumo di gas, e un’over capacity di gas in Italia, riferisce il manager, “ha portato a un allineamento dei prezzi.
Questo è un segnale: vuol dire che collegare l’Italia all’Europa è un elemento fondamentale da valutare. Ci permette di giocare con le stesse carte su tutti i servizi legati al trasporto e consumo del gas“. (Public Policy)
LEP