Il dibattito Ue sul rinvio della tassa sui carburanti di navi e aerei

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BRUXELLES (Public Policy / Policy Europe) – La Francia ha espresso la sua contrarietà al rinvio dell’introduzione di una tassa sui carburanti inquinanti usati nel settore dell’aviazione e del trasporto marittimo, come proposto dalla presidenza ungherese del Consiglio nell’ultima proposta di compromesso sulla revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia.

Durante la discussione al Consiglio Ue Ecofin, il ministro dell’Economia francese Antoine Armand ha evidenziato come “la Francia supportava l’ambizione iniziale di questa proposta e possiamo solo rammaricarci dell’esclusione dell’aviazione e del settore marittimo. Crediamo – ha detto – che occorra riconsiderare questa disposizione che altera l’equilibrio del testo“.

La Polonia, che da gennaio guiderà i lavori del Consiglio Ue per sei mesi, non si è sbilanciata, evidenziando che “le discussioni – ha detto il ministro Andrzej Domanski – evidenziano la necessità ulteriori lavori a livello di esperti. Dobbiamo mantenere la competitività dell’industria europea, in particolare nei settori energivori”.

La Germania, per bocca del ministro Jorg Kukies, ha detto di essere a favore della riforma e “allo stesso tempo – ha detto – pensiamo che ora è tempo di compromessi”. Il ministro tedesco ha quindi detto di supportare la proposta di compromesso, ricordando come la Germania abbia già una tassazione sul settore dell’aviazione sottoforma di tassazione sui biglietti aerei. Il ministro ha però evidenziato due criticità, riguardanti la tassazione aziendale e su una possibile esenzione per il settore dell’agricoltura.

La ministra spagnola, Paula Conthe Calvo, si è detta a favore del compromesso: “Pensiamo che questi cambiamenti non mettono a rischio gli obiettivi della riforma e pensiamo che il testo attuale sia un compromesso ragionevole”.

Il ministro ungherese e presidente di turno del Consiglio Ue, Tanacs Elnoke, alla fine della discussione, non ha potuto fare altro – come previsto – che rinviare le discussioni alla prossima presidenza polacca. Per essere approvata, la revisione della direttiva richiede infatti l’unanimità. (Public Policy / Policy Europe) NAF